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Il nuovo ristorante di Cracco apre a Milano, una location elegante dal sapore ottocentesco

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Lusso, eleganza e raffinatezza per il nuovo ristorante di Cracco a Milano.

Ristorante di Cracco

Quest’anno a Masterchef grandi cambiamenti, l’assenza dello chef Cracco ha pesato sugli equilibri che si erano formati tra i quattro giudici del talent show culinario. Ma a riempire il vuoto tra Bruno Barbieri, Joe Bastianich e Antonino Cannavacciuolo è arrivata la chef  Antonia Klugmann. Che fine ha fatto lo chef Cracco? Si preparava alla grande apertura del suo nuovo ristorante!

ristorante di Cracco
Carlo Cracco (milanolife.it)

Cracco dà il suo nome al nuovo ristorante che ha aperto i battenti proprio pochi giorni fa, in Galleria Vittorio Emanuele II, uno dei più prestigiosi indirizzi di Milano. Il progetto dello chef appena inaugurato è molto ambizioso. Il ristorante si sviluppa su cinque piani: al piano terra troviamo un caffè-bistrot per colazioni o pranzi. Salendo si prosegue con il ristorante vero e proprio in cui l’eleganza fa da padrona con elementi ottocenteschi e atmosfere romantiche. C’è anche un’area dedicata alla pasticceria e poi si finisce in alto con la Sala Mengoni riservata agli eventi.

«É il primo progetto tutto mio. Mio e di Rosa. Un lavoro che ha richiesto molto tempo e molta passione. Oggi i locali sono tutti minimalisti, asciutti, essenziali. Io ho voluto qualcosa che ricordasse che cos’era questo luogo», ha dichiarato Cracco.

I piatti raffinati dello chef saranno contornati da una location di lusso e sfarzosa. In questo nuovo ristorante Carlo Cracco ci crede molto, il cambio di location gli ha fatto perdere d’ufficio una stella Michelin, in più la decisione di lasciare la tv era stata presa proprio per concentrarsi di più sulla cucina, la sua cucina.

Sbirciando sulla carta troviamo riso mantecato al topinambur e aceto di limoni, ravioli di caglio al nero di seppia, broccolo verde, vongole veraci e limone. Mentre tra i secondi si può scegliere, tra i vari piatti, il piccione arrosto all’anice e caffè, spinaci e patata taro o animella arrosto, liquirizia, zucca di primavera, prugne in salamoia e puntarelle.

Il menù proposto da Cracco rimane in certo senso coerente con il Victor Hugo, il suo precedente ristornate, ma l’ambiente è sicuramente più esclusivo.






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