CuriositàScienzaLa stampante 3D potrebbe rivoluzionare il cibo del futuro

La stampante 3D potrebbe rivoluzionare il cibo del futuro

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E se il cibo del futuro arrivasse da una macchina che, con un semplice pulsante, trasforma gli ingredienti in polvere in cibo, mescolando ingredienti per creare pasti personalizzati? In realtà non è un’idea troppo lontana, la stampante 3D per il cibo già esiste.

La rivoluzione del cibo 3D

Jin-Kyu Rhee, professore associato presso l’Ewha Womans University in Corea del Sud, ha sviluppato un dispositivo che modella cibo con una stampante 3d.

“Abbiamo creato una piattaforma che utilizza la stampa 3D per creare microstrutture alimentari che consentano di personalizzare la consistenza del cibo e l’assorbimento del corpo a livello personale”, ha affermato Rhee. “Pensiamo che un giorno le persone potrebbero avere cartucce contenenti versioni in polvere di vari ingredienti che verrebbero assemblate usando la stampa 3D e cucinate secondo le esigenze o le preferenze dell’utente”.

stampante 3d
Pizza. Photo credit:Thomas Schweighofer by unsplash.com

Se si pensa a come funziona la stampa 3D, il fatto di applicarla al cibo non è poi così diverso. Questi dispositivi stampano i materiali in strati secondo un algoritmo predeterminato, quindi quando lavori con il cibo, prendi diversi ingredienti fino ad ottenere il prodotto finito desiderato.

Per sviluppare il prototipo, i ricercatori sviluppano una stampante 3D sperimentale che crea cibo usando microstrutture; il processo è in grado di replicare sia le proprietà fisiche che la consistenza del cibo convenzionale. Fondamentalmente, partendo solo da carboidrati e proteine ​​in polvere, hanno creato cibi reali con proprietà familiari. Il team era anche in grado di controllare come il prodotto finale viene assorbito dall’organismo controllando la sua microstruttura.

I vantaggi di questa nuova tecnologia vanno a chi non è pratico ai fornelli che può personalizzare i propri piatti in base ai propri gusti. Inoltre il cibo è riproducibile sia in quantità valide per una famiglia sia in quantità industriali. Ciò potrebbe ridurre notevolmente gli sprechi alimentari e i costi associati allo stoccaggio e al trasporto.

Ovviamente il progetto è solo all’inizio e ancora lunga è la strada per ottimizzare la tecnica di stampa alimentare. Ma questo scenario molto presto potrebbe diventare realtà.






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