Allergie alimentari, riconoscerle e curarle

Le allergie alimentari sono un problema sempre più diffuso. Si comincia fin dall’età pediatrica, in cui  circa l’8% dei bambini ne soffre entro il secondo anno di età. Fortunatamente molte allergie alimentari tendono a scomparire con la crescita del bambino, attestandosi intorno al 3% nella popolazione adulta.

Molte ricerche hanno evidenziato che alcuni additivi potrebbero essere responsabili di allergie, di malattie e dell’incremento del numero di persone affette da obesità e sovrappeso. (themix.org.uk)

Di fronte a reazioni “anomale” del bambino spesso nel linguaggio comune parliamo o sentiamo parlare di “allergie”. A volte anche con estrema superficialità. Ed allora ecco che si ricorre ai rimedi della nonna, a test empirici “togli il latte, il pesce, le uova”, “aumenta le fibre”, insomma un vero e proprio caos che poco ha a che fare con la scienza. Ma è proprio la scienza che ci viene in soccorso.

Gli esperti della National Academies of Sciences, Engineering, and Medicine, hanno voluto fissare dei paletti e, sulle pagine della rivista Pediatrics, hanno analizzato le conoscenze più aggiornate riguardo a prevenzione, diagnosi e terapie per le allergie alimentari in età pediatrica. Questo è quanto ne scaturisce.

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Allergie alimentari: linee guida

Per prima cosa è importante distinguere fin da subito tra intolleranze ed allergie. Solo in caso di allergia siamo di fronte ad una reazione del sistema immunitario (immunoglobuline di tipo E o IgE). Queste molecole possono essere individuate nel siero con dei test specifici, ma attenzione, perchè risultati positivi a queste analisi non implicano necessariamente allergie.

“Uno degli errori più comuni sul piano della diagnosi è quello di dare eccessiva importanza a un prick test o un dosaggio serico delle IgE specifiche positivo, perché non si tratta di test intrinsecamente diagnostici”, questo è quanto affermano gli esperti del National Academies of Sciences, Engineering, and Medicine.

Alimenti allergenici. Photo credit: seniorvoiceamerica.

Sempre più spesso infatti si riscontrano casi di bambini positivi a test cutanei e dosaggio serico delle IgE specifiche, ma non allergici, fino al 93% dei casi analizzati!. Cosa fare allora? Nei casi dubbi, sottolineano gli esperti, si deve ricorrere ai test di “provocazione orale”, ovvero all’esposizione controllata al presunto allergene (in presenza del medico specialista), per verificare l’effettiva presenza di una reazione avversa.

Una volta formulata la giusta diagnosi cosa fare? A questo punto la scienza non ha fatto molti progressi, purtroppo la migliore possibilità terapeutica rimane l’eliminazione degli alimenti a cui si risulta allergici!

Allergie alimentari: le più frequenti

Abbiamo visto come si debbano classificare come “allergie alimentari” solo quelli capaci di scatenare una reazione del sistema immunitario. A questo punto, ovviamente, tutto diventa soggettivo, ma il Ministero della Salute ha redatto un documento elencando gli alimenti più comuni che possono provocare allergie:

  1. Frumento: l’allergia può essere nei confronti di alcune proteine contenute nel grano, resistenti alla denaturazione termica e ai trattamenti tecnologici, che mantengono pertanto il loro potenziale allergenico.
  2. Arachidi: le arachidi figurano tra gli alimenti più comuni per scatenare allergie alimentari che possono provocare anche shock anafilattici, e rimangono allergenici anche dopo lavorazioni per produrre derivati.
  3. Soia: anche se spesso viene usata per le preparazioni nelle persone allergiche al latte vaccino, la soia può indurre reazioni allergiche alimentari.
  4. Frutta a guscio: mandorle, nocciole, noci, anacardi, pistacchi, gli allergeni contenuti al loro interno sono generalmente proteine stabili anche al trattamento termico.
  5. Uova: è un’allergia molto comune in età pediatrica, i cui principali allergeni si trovano soprattutto nell’albume. Nel corso degli anni il bambino può, come in altri casi, acquisire tolleranza nei confronti delle uova.
  6. Latte: come per le uova è tra le più comuni allergie alimentari nei bambini, ma al tempo stesso spesso entro i tre anni molti  sviluppano tolleranza al latte vaccino. È anche uno dei cibi attorno al quale c’è più confusione tra intolleranza e allergia.
  7. Pesce, crostacei e molluschi: solitamente le allergie sono a pesci molto comuni come merluzzi, trota, sogliole e salmone, nonché molluschi e crostacei, come il gambero.
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Alessandro Angelelli

Innovation & Marketing Manager | Direttore di Moondo | Presidente AssoBlogger | Consigliere AISM - Associazione Italiana Sviluppo Marketing

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