Tè o caffè? Ci sono amanti dell’uno, dell’atro. C’è chi preferisce il sapore forte e concentrato di una tazzina di caffè che dà la carica soprattutto al mattino; chi invece preferisce un tè rilassante, caldo e avvolgente magari durante un freddo pomeriggio d’inverno. La scienza si inserisce in questo dibattito sulla preferenza di queste due bevande, tirando in campo il fattore della genetica. Vediamo cosa hanno scoperto!
Più di 2,25 miliardi di tazze di caffè vengono consumate ogni giorno nel mondo, mentre il tè solo in Cina ne consuma oltre 70 miliardi di litri di tè caldo e oltre 15 miliardi di litri di tè freddo, è infatti il primo consumatore al mondo.
C’è ovviamente una forte componente culturale nelle preferenze personali, ma anche la genetica potrebbe avere un ruolo. In sostanza, se qualcuno è un bevitore di caffè o un bevitore di tè potrebbe essere collegato con la presenza o l’assenza di geni chiave che modellano il sapore dei sapori amari.
Avere piacere nel bere qualcosa di amaro, come il caffè per esempio, sembra quasi illogico. La funzione principale del sapore amaro è quella di inviare segnali che potrebbero esserci sostanze nocive all’interno, ma allora perché ci piace?
Secondo il nuovo studio, le persone a cui piace il caffè sono più sensibili al gusto amaro e questo accade perché i bevitori di caffè associano il gusto amaro al premio successivo di stimolazione che il caffè porta.
“Ci si aspetterebbe che le persone particolarmente sensibili al gusto amaro della caffeina possano bere meno caffè”, ha affermato Marilyn Cornelis, assistente professore di medicina preventiva presso la Northwestern University Feinberg School of Medicine. “I risultati opposti del nostro studio suggeriscono che i consumatori di caffè acquisiscono un gusto o una capacità di rilevare la caffeina a causa del rafforzamento positivo appresa (cioè la stimolazione) provocata dalla caffeina.”
Sia il caffè che il tè (almeno alcuni tipi di tè) contengono caffeina dal sapore amaro, ma il caffè contiene un’altra molecola amara: il chinino, che si trova comunemente nell’acqua tonica. Diverse molecole amare sono collegate a diversi geni del recettore del gusto e Cornelis e colleghi dell’Università del Queensland in Australia volevano studiare la connessione tra questi geni del gusto e il consumo di caffè.
Hanno analizzato i dati su 430.000 uomini e donne di 37-73 anni nel Regno Unito, scoprendo che le persone con varianti geniche che preferiscono la caffeina avevano il 20% in più di probabilità di essere bevitori di caffè pesanti (bevendo più di 4 tazze al giorno).
Lo studio ha scoperto che le persone predisposte geneticamente a percepire l’amaro della caffeina bevono più caffè, ma una maggiore percezione dell’amarezza del chinino e del prop era legata a una piccola riduzione del consumo di caffè.
“Al contrario, le persone che portavano i recettori del gusto amaro per il chinino o PROP bevevano meno caffè e più tè. Rispetto alla persona media, ogni copia in più del gene del recettore del chinino è stata collegata con una probabilità maggiore del 9% o del 4% di essere un bevitore di tè assiduo ( 5 tazze di tè al giorno). “
E tu cosa preferisci, tè o caffè?
Facilissimo da fare e gustoso da assaporare, il burro aromatizzato è quell'elemento fantasioso da aggiungere alle vostre…
Il mercato online dei vini e dei liquori in Italia si sta dimostrando il protagonista di una…
La combinazione di buon cibo e musica dal vivo è un'esperienza che coinvolge tutti i…
Per poter realizzare una torta di compleanno è fondamentale rispettare due requisiti: creatività e fantasia;…
In questo articolo potrei parlarvi di un posto bellissimo, Tignale sul lago di Garda, di…
Iniziare una dieta non significa privarsi completamente dei piaceri dolci, ma piuttosto scegliere con intelligenza…