Poco intelligente? Forse mangi male. Scopri le correlazioni tra cibo e intelligenza.
Poco intelligente? Forse mangi male. Scopri le correlazioni tra cibo e intelligenza.
Cibo e intelligenza, gli studi dicono che…
La correlazione tra alimenti, cibo e intelligenza è alla base di numerosi studi che dimostrano come come alcuni cibi possono favorirne lo sviluppo, mentre altri danneggiare.
Gli alimenti eccessivamente calorici, ad esempio, hanno un effetto negativo sulle molecole relazionate con la memoria e l’apprendimento.
Secondo alcuni esperti, la mancanza di vitamine del gruppo B potrebbe avere come conseguenza una diminuzione della memoria o dell’intelligenza.
Il sovrappeso, tanto per fare un altro esempio, rallenta la capacità di apprendimento e la memoria. Lo ha dimostrato un’indagine realizzata da scienziati francesi, durata cinque anni e pubblicata sulla rivista scientifica britannica “Neurology”, secondo cui ci sarebbe un nesso tra l’obesità di una persona e il declino della sua funzione cognitiva.
Nel corso dello studio sono stati coinvolti uomini e donne tra i 32 e i 62 anni, sottoposti a quattro test di “capacità mentale” che hanno dovuto ripetere per due volte, a cinque anni di distanza l’una dall’altra. I ricercatori hanno così scoperto che le persone con un indice di massa corporea (Bmi, il parametro che misura la quantità di grasso di un individuo) pari o inferiore a 20, erano in grado di ricordare 56 parole nel corso di un test, contro le 44 ricordate dalle persone con un valore pari o superiore a 30.
Cibo e intelligenza, cosa mangiare
Proteine: consentono al cervello di funzionare in modo corretto. Si trovano in carne, pesce, uova.
Glucidi: le cellule cerebrali hanno bisogno di un apporto regolare di zuccheri attraverso il sangue. Il consumo di carboidrati complessi presenti in pane e cereali, legumi, riso e pasta integrali, garantisce energia a cessione lenta e costante, quindi favorisce l’attenzione e la concentrazione per tutta la giornata.
Grassi monoinsaturi: La massa cerebrale è composta, al 60% circa di grassi, un terzo dei quali provenienti dall’alimentazione. Tra questi, i più importanti sono gli omega 3, presenti soprattutto nel pesce. Grazie a loro, le membrane delle cellule cerebrali rimangono sane, consentendo una migliore trasmissione dei messaggi. Ad esempio è provato da una ricerca olandese (studio Zutphen) che chi mangia spesso pesce ha i riflessi più pronti. Secondo studi della Università di Bari, consumare 2-3 cucchiai al giorno di olio di oliva (grasso monoinsaturo) previene la diminuzione delle capacità intellettive, garantendoci una mente giovane anche in tarda età.
[eat]
Cibo e intelligenza, cosa evitare
Ora vediamo invece quali sono gli alimenti o i cibi da evitare (fonte: “Alimenti che danneggiano la memoria e l’intelligenza” da Vivere più sani):
Gli zuccheri: secondo l’Università di Berlino, le persone che mangiano molti dolci e hanno un eccesso di zuccheri nel sangue sono più propense ad avere problemi di memoria.
Il cibo spazzatura: una ricerca dell’Università della California dimostra che il cibo dei fast food, gli alimenti con molte calorie e grassi saturi o trans-saturi hanno un effetto negativo sulle sinapsi del cervello e sulle molecole relazionate con la memoria e l’apprendimento.
Alcol: oltre a danneggiare il fegato a lungo termine, provoca una “foschia cerebrale”, ossia confusione mentale, colpendo la capacità di pensare chiaramente, dalla più comune incapacità a ricordare una via o un nome al problema di risolvere un semplice conto matematico. L’alcol scompensa il cervello in modo irreversibile.
Proteine trattate: questo gruppo include gli insaccati, soprattutto quelli industriali, come salsicce e salami. Non isolano il sistema nervoso, ma lo eccitano, come succede nel cervello, per cui non si riesce a mantenere l’attenzione su un’unica cosa né a rispondere con efficacia.
Grassi trans-saturi: causano la produzione di colesterolo, obesità e problemi cardiaci. Fanno sì che il cervello funzioni più lentamente, influiscono negativamente sulla qualità di risposta e di riflesso, ad esempio nel parlare o nel guidare, e aumentano il rischio di soffrire di emorragia cerebrale. Assumendoli a lungo, il cervello tenderà a comportarsi come se affetto da Alzheimer, riducendo le capacità mentali.
Edulcoranti artificiali: è un errore utilizzare questi dolcificanti ritenendoli migliori dello zucchero, soprattutto nelle diete dimagranti. Sebbene gli edulcoranti contengano meno calorie, possono essere controproducenti per l’organismo, poiché assunti a lungo possono causare danni cerebrali e interferire nella capacità cognitiva.