Non è per tutti scontato saper riconoscere i funghi velenosi dai funghi commestibili. Per questo motivo, vi suggeriamo alcuni consigli utili per avere la certezza di ciò che si sta mangiando.
Sono molti gli appassionati che sia in estate che in autunno si recano nei boschi alla ricerca di funghi. Ma essere appassionato di funghi non significa aver la certezza di saper riconoscere i funghi velenosi dai funghi commestibili. La prudenza deve andare per forza di pari passo con la passione, ne vale la salute, evitando il rischio di intossicazione.
Bisogna pertanto prestare la massima attenzione nell’osservare i caratteri morfologici dei funghi e tener conto di quelli ecologici oltre a una buona memoria e preparazione teorica. Sono tante le specie di funghi commestibili, ma molte altre sono le specie dei funghi velenosi e possono causare fenomeni di intossicazione o avvelenamento, a volte anche con esito mortale.
Pertanto, l’unico modo per distinguere i funghi commestibili dai funghi velenosi è quello di conoscere con certezza le diverse specie. Occorre essere in grado di assegnare loro un nome ed un cognome, proprio come si fa con una persona. Allo stesso tempo, chi intende dedicarsi alla raccolta dei funghi deve imparare a riconoscere bene le specie velenose mortali.
Prima di tutto è importante sapere che, prima di recarsi tra i boschi in cerca di funghi, bisogna documentarsi sulle norme in vigore sulla raccolta e commercializzazione (cambiano a seconda della Regione), per evitare spiacevoli sanzioni e che è necessario possedere un apposito permesso.
Dimentichiamo le vecchie credenze popolari più diffuse ed anche più sbagliate tra le quali c’è quella di supporre che i funghi completamente bianchi e di sapore gradevole siano sicuramente commestibili: falsissimo!
È altrettanto falso ritenere che l’annerimento del cucchiaio d’argento, dell’aglio e della cipolla mediante la cottura sia significativo della tossicità dei funghi. Può essere così per alcuni funghi, ma ne esistono alcuni, letali, che non hanno nessuna di queste reazioni.
Basti pensare che tra i funghi mortali più diffusi c’è l’Amanita primaverile, che è bianca ed ha un buon sapore. Anche detta “tignosa di primavera” è un fungo velenoso mortale primaverile appartenente alla famiglia delle Amanitaceae che causa ogni anno un numero non indifferente di avvelenamenti in quanto sistematicamente confuso con il comune “prataiolo“. Per questo non deve essere raccolta, ma neanche distrutta perché tutelata dalla legge, in quanto garantisce il mantenimento degli equilibri tipici degli ecosistemi. Così come è falso che i funghi mangiati dalle lumache o da altri animali siano sicuri.
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In Europa prosperano 50.000 specie di funghi e non esistono regole generali per poter discriminare un fungo velenoso da un fungo commestibile. L’unica strada è quella di frequentare corsi, chiedere sempre a chi ne sa più di te e munirsi di tanta pazienza, documentazione e conoscenza.
Tra le specie di funghi velenosi più comuni troviamo:
Se vuoi saperne di più su come riconoscere i funghi commestibili e come invece evitare di raccogliere i funghi velenosi, leggere tutte le schede con le caratteristiche di ogni singolo fungo, clicca qui.
Ripetiamo massima prudenza! Andare per funghi non può essere cosa improvvisata, si devono rispettare delle regole, che cambiano da luogo a luogo, essere in possesso di permessi e tesserini (quando richiesti).
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