Nel mondo, circa un terzo del cibo prodotto per il consumo umano va sprecato. Coop è impegnata da decenni nella donazione a Onlus ed Enti Caritatevoli di prodotti alimentari che, altrimenti, andrebbero dispersi nei rifiuti. Conosciamo meglio tutti gli sforzi e l’impegno di Coop nella lotta allo spreco alimentare, partecipando al convegno che si terrà il prossimo 5 novembre. Ecco tutti i dettagli.
I cittadini di Roma e del Lazio sono invitati il prossimo 5 novembre, dalle ore 9.30 alle ore 13.30, nella stupenda cornice di Palazzo Merulana, messo a disposizione dalla Fondazione Cerasi e da Coop Culture che ne cura la gestione, a partecipare ad un convegno per conoscere il grande sforzo di Coop nella lotta allo spreco alimentare.
La giornata si aprirà con le presentazioni delle attività svolte da Coop nella lotta allo spreco. In particolare dell’impegno di Unicoop Tirreno nel Lazio ed a Roma, dove centinaia di soci volontari aiutano la cooperativa nel recupero e nella donazione.
Si parlerà, quindi, dell’impatto sociale di queste iniziative, attraverso le testimonianze delle Onlus che forniranno uno spaccato del coinvolgimento del mondo del volontariato nel lavoro di Coop.
È prevista una testimonianza istituzionale di Roma Capitale, unica grande città che nel proprio regolamento TARI ha previsto una scontistica alle aziende che donano prodotti alimentari secondo i dettami della Legge Gadda. E ancora, verrà presentata l’App MyFoody contro lo spreco e mostrato il suo sviluppo in Unicoop Tirreno. Verrà inoltre raccontata l’esperienza di Letizia Nuccioti, autrice di”Avanzi popolo”, libro di ricette antispreco.
Dopo l’intervento dei Relatori invitati è prevista una tavola rotonda in cui aziende, Istituzioni e ricerca si confronteranno sulla lotta allo spreco e sul riutilizzo delle risorse.
Al termine del convegno, buffet di prodotti recuperati e visita guidata alla collezione della Fondazione Cerasi da parte di Coop Culture.
Per informazioni contattare
MASSIMO PELOSI
335.71.55.856
massimo.pelosi@unicooptirreno.coop.it
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Come riportato sul portale coopnospreco.it “Lo spreco alimentare è stato definito in vari modi e con diverse accezioni nel corso del tempo. Qualsiasi definizione si voglia prendere in considerazione, sicuramente dobbiamo considerare lo spreco alimentare come lo specchio della cultura consumistica del nostro tempo. Come un problema che pone con forza in risalto le enormi diseguaglianze tra chi può scegliere ogni giorno cosa e quanto mangiare, e anche permettersi di gettare ciò che non è riuscito a consumare, e chi soffre la fame…”.
Ed è proprio a questo proposito che Coop è impegnata nella lotta allo spreco alimentare. Un impegno che rispetta da oltre un decennio, riuscendo a donare a Onlus e Enti caritatevoli più di 5 milioni di euro di prodotti alimentari che altrimenti sarebbero andati dispersi tra i rifiuti. Un grande progetto che ha visto la collaborazione in tutta la Regione di tante Associazioni di volontariato.
Il progetto nazionale per la donazione solidale delle eccedenze alimentari si afferma in tutte le maggiori Cooperative a partire dal 2003, con l’entrata in vigore della cosiddetta Legge del Buon Samaritano. E a seguito di importanti esperienze già avviate sul territorio. L’iniziativa assume il nome di Buon Fine. Ha la finalità di attuare misure di contrasto alla povertà e tutela ambientale. Grazie all’azione di recupero di prodotti alimentari altrimenti destinati a rifiuto. Nonché di rafforzare la coesione sociale sul territorio, attraverso una rete solidale composta da:
Nel 2017 il progetto Buon Fine ha coinvolto 647 punti vendita, distribuiti sul territorio nazionale, corrispondenti al 75% della rete di vendita delle Cooperative (http://coopnospreco.it/index.html ).
Le cooperative nel 2017 hanno donato oltre 33 milioni di Euro di prodotti alimentari, pari a oltre 7.000 tonnellate di cibo. E a più di 8 milioni di pasti equivalenti, a 930 associazioni di volontariato.
Attualmente Coop intende implementare ed estendere le buone pratiche contro lo spreco alimentare. Anche grazie all’aiuto della legge Gadda che ha dato dignità a queste iniziative e al lavoro del volontariato, permettendo detrazioni fiscali a fronte della tracciabilità dei prodotti.
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