Cibus, il Salone Internazionale dell’Alimentazione è l’evento di riferimento dell’agroalimentare italiano, che offre una grande vetrina di visibilità internazionale, attraverso stand e convegni in cui si espone e si discute sui temi di attualità in ambito del Food and Retail. Tra i vari argomenti di attualità, si è discusso di un tema da tempo considerato al centro dell’attenzione per alcune imprese: la lotta allo spreco alimentare. A Cibus un momento di approfondimento e sensibilizzazione sul tema dello spreco alimentare, con LIFE-Food.Waste. StandUp, il progetto co-finanziato dal programma LIFE 2014-2020, di Federalimentare, Federdistribuzione, Fondazione Banco Alimentare Onlus e Unione Nazionale Consumatori.
Circa un terzo di tutto il cibo nel mondo, che equivale ad 1,3 miliardi di tonnellate viene sprecato ogni anno. A seguito di un recente studio è emerso che tra il 2007 e il 2014 i consumatori statunitensi hanno sprecato circa 150.000 tonnellate di cibo al giorno. Inoltre, la ricerca ha fatto emergere un dato interessante: coloro che mangiano cibi sani producono più sprechi di quelli che hanno un’alimentazione meno sana. La spiegazione deriva dal fatto che un’alimentazione sana è a base di frutta e verdura che vanno a male in fretta. Mentre coloro che non seguono una dieta equilibrata mangiano cibi più elaborati che hanno una durata più lunga.
E’ ovvio che, come spiega una delle autrici della ricerca, Meredith Niles, docente universitaria dell’Università del Vermont, è molto importante mangiare cibi sani. Ma nel farlo bisogna essere più coscienti riguardo gli sprechi alimentari.
Lanciato a novembre 2016, ad oggi LIFE-Food.Waste. StandUp, un progetto guidato da Federalimentare è riuscito a fare divulgazione attiva sulle tematiche del food waste a oltre 20.000 imprese alimentari italiane coinvolgendo 5.000 punti vendita e più di 150.000 consumatori. Inoltre, il progetto:
Molti poi gli strumenti messi a disposizione dei cittadini per aiutare i consumatori nella gestione delle scorte alimentari fra cui il lancio dell’app «SPESA FACILE». E la presenza di un esperto online consultabile dai portali dei partner.
“Il progetto presentato a Cibus – ha detto intervenendo in apertura l’eurodeputata Simona Bonafè, rappresenta uno dei migliori esempi di economia circolare, cioè di efficienza nell’uso delle risorse. In questo caso ancora più importante perché parliamo di risorse alimentari. È fondamentale, infatti che tutti i soggetti coinvolti, dalla produzione alla distribuzione, dai consumatori fino alle associazioni come il Banco alimentare, spingano nella stessa direzione per ridurre lo spreco alimentare a tutti i livelli. Dobbiamo evitare che il cibo diventi un rifiuto. Non solo per motivi economici e ambientali, ma anche e soprattutto per motivi etici. Qualora poi questo non sia possibile, economia circolare significa riuscire a sfruttare i rifiuti organici come nuova risorsa e non come problema da gestire».
«Il tema della lotta allo spreco e dell’aumento delle donazioni alle persone bisognose è da tempo al centro delle nostre attività. Molto abbiamo fatto per ridurre le eccedenze. (lavorando con i fornitori, rendendo efficiente la logistica, studiando i comportamenti d’acquisto dei clienti, accelerando la vendita dei prodotti prossimi alla scadenza) e per aumentare il loro recupero attraverso conferimenti ad enti caritativi.
Questo sforzo ha prodotto risultati positivi, ma c’è ancora da fare – ha continuato Claudio Gradara, presidente di Federdistribuzione – Per questo che abbiamo aderito in modo convinto a LIFE-Food.Waste.StandUp, al cui interno Federdistribuzione sta concentrando le proprie azioni in un roadshow per le regioni italiane, organizzato in collaborazione con gli altri partner. Ciò per coinvolgere istituzioni locali, imprese ed enti caritativi in una partnership che dia luogo a iniziative sui territori che possano comprendere anche una premialità per i soggetti che donano. Incentivando in questo modo un comportamento virtuoso capace, attraverso l’aumento delle donazioni, di diminuire i rifiuti e i costi per la collettività».
Come già anticipato, e come conferma a Cibus anche Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, è tra le mura domestiche che si registrano i maggiori sprechi alimentari. Sono circa 85 chilogrammi di cibo pro capite che ogni anno finisce nella spazzatura. E’ per questo motivo che il primo passo per la lotta contro gli sprechi alimentari spetta proprio a noi consumatori. Dovremmo optare per uno stile di vita corretto e dovremmo avere più consapevolezza sia nel momento in cui andiamo a fare spesa, sia nel modo di conservare e cucinare gli alimenti. Infatti, come sostiene anche Massimiliano Dona, “Non è soltanto una questione di sostenibilità ambientale, ne va della stessa economia familiare: spesso non ci si rende conto di quanto si potrebbe risparmiare con una spesa più razionale, senza farsi influenzare da mode e pubblicità”.
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