Otto anni di recessione economica non ci hanno lasciato solo macerie. Si sono affermate nuove realtà imprenditoriali, piccole e medie aziende innovative e aggressive, agricole, artigiane, industriali capaci di intercettare nuovi bisogni e di “produrre all’ombra dei campanili cose belle che piacciono al mondo”, come ha scritto Carlo M. Cipolla. Tra queste l’ impresa artigiana del cibo, punta di diamante del sistema agroalimentare italiano, ha saputo resistere ai colpi della crisi. Ma si è trovata di fronte ostacoli che hanno impedito il successo pieno del suo prodotto.
Anche se proprio la crisi ha cambiato le abitudini del consumatore e il commercio del cibo ha cambiato pelle. Negli anni della recessione si è affermato il km zero ed è nato il turismo gastronomico. A Eataly si può comprare quello che si mangia. Oggi si sperimentano nuovi concept-store culinari e si affermano i prodotti biologici. E poi la Rete con i suoi e-commerce convertiti al food, fino all’esplosione di Amazon nel grocery.
Ma una vera, forte innovazione, ancora una volta, passa per l’universo della Grande Distribuzione dove emergono idee e tendenze nuove. Cambia il posizionamento da discount a supermercato, va in crisi l’ipermercato. Mentre riprende fiato il negozio di prossimità e hanno successo i prodotti “premium”. I progettisti sono al lavoro per costruire una nuova “dimensione” secondo la cultura del servizio al cliente. Mentre i buyer promuovono audit sulla qualità per scegliere i propri fornitori e reindirizzare il food&retail. Essi hanno capito che “vendere” alimenti sul vecchio scaffale “generalista” piace sempre meno. E che cambiare non significa robotizzare lo scaffale o creare nuovi prodotti a marchio. Ma è necessario cogliere i macro e micro trend del mercato che condizionano i comportamenti per costruire una comune strategia di retailer e fornitori per offrire al consumatore una reale possibilità di scegliere e la piena soddisfazione delle sue aspettative.
In questo nuovo scenario nascono nuovi format, per esempio il Viaggiator Goloso. Le etichette intelligenti dei prodotti sullo scaffale conterranno tutte le informazioni subito disponibili per il cliente. Oppure sarà lo scaffale interattivo che le Coop presentarono all’Expo.
Noi crediamo che una vera novità per il consumatore e un autentico sviluppo nuovo per la GDO possa essere il super mercato del cibo artigianale (ad link). Oggi le informazioni arrivano al consumatore in modo frammentato e parziale, mentre nel supermercato degli artigiani i prodotti stessi possono raccontare la loro storia.
“Dietro ogni formaggio c’è un pascolo d’un diverso verde sotto un diverso cielo. Questo negozio è un museo: il signor Palomar visitandolo sente, come al Louvre, dietro ogni oggetto esposto la presenza della civiltà che gli ha dato forma e che da esso prende forma” (Italo Calvino).
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