Ritorno in Italia
Un nuovo personaggio è sbarcato sulla Tv , un “ragazzo” di Torre del Greco con un nonno cuoco che gli ha trasmesso l’amore per la cucina. Ma il suo paese gli stava stretto così sbarca in Inghilterra dove a 21 anni apre il suo primo ristorante, Pane e Vino. Oggi è un imprenditore di successo e un conduttore molto famoso in UK, in America e in Australia dove ha esportato il cibo italiano. Si chiama Gino D’Acampo e ha iniziato sulla Nove un nuovo programma “Cambio ristorante”, una gara tra due chef che si scambiano il ristorante (peggio che scambiarsi la moglie, dicono). Una gara divertente condotta con verve da Gino, bella faccia furba e ammiccante, dove emergono le diverse personalità dei contendenti, le diverse culture del cibo ma anche i diversi modi di vivere il mestiere di cuoco. In verità troppa cucina in Tv!
La prima volta lo feci per il pranzo al battesimo di Gabriele. I nonni, i padrini, gli amici tutti a casa dopo la cerimonia a San Pietro. Avevo preparato quasi tutto sia il giorno prima che la mattina dalle 6 per lasciarmi libera di godermi la festa. Era una bella mattina di sole, fresca e luminosa e io ero molto emozionata. Tornata a casa mi rifugiai in cucina per ritrovarmi e riprendermi. Tata Elia cominciò a imbandire la tavola e il cibo spariva subito, erano tutti molto affamati. Mi sbrigai a preparare lo gnoccone giusto per complicarmi la vita. Perché lo gnoccone non è un piatto complicato ma ha tempi stretti: si prepara, si cuoce e si mangia senza tempi morti. Sparì subito non so se perché era molto buono o perché avevano tutti una gran fame (le diete non erano ancora di moda!)
Una domenica lo preparai per Alessia, la figlia di Giampaolo. Erano gli inizi del nostro rapporto che era cominciato in maniera burrascosa e pensai che le sarebbe piaciuto e mi avrebbe sorriso. E così fu al punto che quando vuole una coccola mi chiede lo gnoccone!
Lo gnoccone al formaggio io lo faccio così. Faccio cuocere un chilo di patate con la buccia in acqua con un po’ di sale, le scolo e le sbuccio ancora calde tanto da scottarmi sempre le dita, le passo con il passaverdure sul tavolo di marmo. Faccio una fontana di farina la cui quantità dipende dal tipo di patata: se la vedo molliccia e un po’ acquosa metto più farina. Metto 2 uova + 1 tuorlo e lavoro il tutto per una decina di minuti tirandomi la farina quanta me ne serve.
Aggiungo un pizzico di sale all’impasto e quando è pronto lo stendo sul tavolo facendo un quadrato delle dimensioni della pentola che userò perché se non entra bene non si cuoce bene. Sulla pasta stesa metto in bell’ordine le fettine di formaggio che ho preparato. Un tempo usavo le sottilette ma da quando ho una leggera intolleranza al lattosio e sono diventata più selettiva sul cibo uso un ottimo formaggio senza lattosio, morbido e pastoso che produce un artigiano di Civita Castellana. Squisito! Poi abbondo con il parmigiano che metto a pioggia.
Arrotolo il tutto modellando con le mani lo spessore del salsicciotto e chiudendo bene le estremità. Lo arrotolo in un panno di cucina (possibilmente di lino) lo lego con un passaggio del filo ogni 2/3 cm in modo che una volta cotto venda come decorato. Lo metto nella pescera con acqua fredda e un pizzico di sale e lascio cuocere per 45 minuti. Nel frattempo preparo il sugo. In una pentola metto un chilo di pomodoro fresco passato, uno spicchio di aglio, tre foglie di basilico spezzettate a mano, un pizzico di sale, un filo di olio extravergine e faccio andare sul fuoco una decina di minuti dopo il bollore. E’ un sugo fresco la cui bontà dipende dal pomodoro!
Passato il tempo tolgo lo gnoccone dal fuoco, lo metto sul tavolo e lo slego, poi con attenzione levo il panno e lo faccio scivolare sul piatto di portata dove ho spennellato un po’ di sugo (per impiattare con garbo). Copro lo gnoccone, decorato con i segni lasciati dal filo, con un paio di mestoli di sugo, una spolverata di parmigiano e voilà! Porto a tavola il sugo nella salsiera e il piatto con lo gnoccone. Chi lo conosce sorride soddisfatto, chi non lo conosce si chiede cos’è con un po’ di apprensione… Buon appetito!
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