Marginalia

Noi di MoondoMangiare

Siamo convinti che sia necessario un rinnovato impegno per aprire una fase nuova di sviluppo in cui al centro della scena ci sia il consumatore che ha il diritto di essere informato su ciò che acquista e mangia, per il semplice fatto che questo a che vedere con la sua salute. La prima cosa per garantire questo sacrosanto diritto è una etichetta chiara e trasparente in cui oltre ingredienti e valori nutrizionali oltre l’origine e i claim salutistici ci sia la descrizione del processo di produzione e gli additivi chimici che vengono utilizzati. E altrettanto importante è la competenza professionale di quanti producono cibo. Ci vuole la patente.

Noi di MoondoMangiare siamo convinti che sia necessaria una netta distinzione, risultante in etichetta, tra cibo artigianale e industriale. Necessario protagonista è la Grande Distribuzione, di cui viene nel regolamento europeo 625 espressamente richiamata la responsabilità per quanto offerto ai suoi clienti. Il governo italiano è chiamato ad emanare un decreto legislativo contenente il codice degli alimenti e nuove norme sulle etichette che descrivono processo di produzione, ingredienti e additivi.

Leggendo le etichette di alcuni oli di semi e di grassi alimentari si nota che gli effetti salutistici sono spesso dovuti all’ aggiunta di composti tra cui la vitamina E e non alla sua presenza naturale. I miracoli della chimica raggiungono vette di eccellenza nel caso di condimenti, simili al burro, che vengono definiti “burro light” solo perché non contengono grasso, oltre l’80% come il burro, bensì acqua sino a quasi il 60 % in peso !!! Grazie ad una sapiente formulazione a base di emulsionanti, tra cui una categoria imputata di causare reazioni allergiche (E 476). Il tutto reso gustoso e aggiustato con sale, conservanti, coloranti e aromatizzanti: si tratta, in sintesi, di una spugnetta sintetica imbevuta di acqua, con un po’ di grasso, da consumare preferibilmente a crudo (a caldo si disfa?). Nel caso di oli, da usare anche per frittura, notiamo che in nessuna etichetta viene indicato il punto di fumo, che è la temperatura alla quale l’olio si decompone in composti volatili, tra cui alcuni altamente tossici come l’acroleina. Se si vuole friggere a 170- 180°, come viene raccomandato per avere un fritto croccante ed asciutto, l’olio più stabile è l’olio extra vergine di oliva che ha un punto di fumo di 210°C”.

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Diritto di mangiare bene

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Giampaolo Sodano

Artigiano, mastro oleario, giornalista e dirigente d’azienda, Giampaolo Sodano è nato a Roma. Prima di vincere nel 1966 un concorso ed entrare in Rai come funzionario programmi svolge una intensa attività pubblicistica come critico letterario e cinematografico. Nel 1971 è giornalista professionista. Nel 1979 è dirigente d’azienda della RAI. Nel 1983 è eletto deputato al Parlamento. Nel 1987 torna all’attività professionale in RAI ed è nominato vice-presidente e amministratore delegato di Sipra e successivamente direttore di Raidue. Nel 1994 è direttore generale di Sacis e l’anno successivo direttore di APC, direzione acquisti, produzioni e coproduzioni della Rai. Nel 1997 si dimette dalla RAI e diventa direttore di Canale5. Una breve esperienza dopo della quale da vita ad una società di consulenza “Comconsulting” con la quale nel 1999 collabora con il fondo B&S Electra per l’acquisizione della società Eagle Pictures spa di cui diventa presidente. Nel 2001 è eletto vicepresidente di ANICA e Presidente dell’Unidim (Unione Distributori). Dal 2008 al 2014 è vicepresidente di “Sitcom Televisione spa”. E’ stato Presidente di IAA. Sezione italiana (International Advertising Association), Presidente di Cartoons on the bay (Festival internazionale dei cartoni animati) e Presidente degli Incontri Internazionali di Cinema di Sorrento. Ha scritto e pubblicato “Le cose possibili” (Sugarco 1982), “Le coccarde verdemare” (Marsilio 1987), “Nascita di Venere” (Liguori editore 1995). Cambia vita e professione, diventa artigiano dell’olio e nel 1999 acquista un vecchio frantoio a Vetralla. Come mastro oleario si impegna nell’attività associativa assumendo l’incarico prima di vicepresidente e poi direttore dell’Associazione Italiana Frantoiani Oleari (AIFO). Con sua moglie Fabrizia ha pubblicato “Pane e olio. guida ai frantoi artigiani” e “Fuga dalla città”.

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