Fin dal XVI si ha notizia di una tradizione del centro Italia, in particolare della Toscana, dell’Umbria e del Lazio, che parla di biscotti alle mandorle, tagliati, a mo’ di fette di pane, trasversalmente al filoncino ancora caldo.
Ottimi con il vin santo, il marsala, ma anche gustati così, in purezza, come direbbero i più colti.
Da una breve ricerca, risulta che, così come l’inizio della letteratura italiana si data dai primi documenti scritti in lingua volgare, anche per i cantucci c’è una data che è il 1691, anno in cui addirittura l’Accademia della Crusca li inserisce ufficialmente nel suo dizionario, consacrando la ricetta con questa definizione: “biscotto a fette con fior di farina, zucchero e uovo”. Dovremo aspettare, però, il 2015 per ottenere il riconoscimento IGP.
Stabilito che il “biscotto a fette” è tipico del centro Italia, cioè di quella zona che per vicende politiche è stata sempre un po’ statica e poco è stata influenzata da dominazioni straniere, c’è da puntualizzare che del biscotto a fette ci sono migliaia di ricette, tutte diverse, tutte buonissime, che permettono di collocare questa dolcezza nel gotha culinario, con nomi diversi.
Nell’Alto Lazio, nella zona costiera, il loro nome è Biscottini di Natale che in lingua locale si traduce in : “le biscuttine”.
Francesizzato?!? Un po’ di esterofilizzazione fa sempre scena.
Ingredienti:
La cosa più lunga è la preparazione degli ingredienti che vanno via-via accorpati:
per prima cosa pelare le mandorle che, dopo averle fatte bollire in acqua per alcuni minuti, vanno tostate in forno per asciugarle e tritate grossolanamente poi sminuzzare in modo grossolano il cioccolato e metterlo in una ciotola, grattugiare la buccia dei limoni, sminuzzare la frutta candita, sciogliere il burro e lo strutto.
A questo punto in una grande ciotola sbattere le uova con lo zucchero, aggiungere la cannella, la buccia grattugiata dei limoni, le mandorle, la cioccolata, il cacao, il sale, la vanillina, un po’ della farina, il burro e lo strutto liquefatto , la sambuca e il lievito.
A questo punto si aggiunge il resto della farina, ma non arriverà a raccogliere tutto il kilogrammo.
Poiché l’impasto sarà molto voluminoso si verserà su un piano dove si lavorerà . Quando sarà omogeneo, si faranno dei filoncini della larghezza di 5 cm ca e della stessa lunghezza della piastra da forno dove penserete di metterli per infornarli. Ci aiuteremo nel fare questo con la farina avanzante.
Preparati tutti i filoncini, li lucideremo con l’uovo che è in aggiunta e li inforneremo a forno statico a 180° gr per circa 30/35 min.
Si aspetta che si intiepidiscano e si tagliano obliquamente pronti per essere gustati .
Fateli nelle vicinanze del giorno di Natale, perché vi assicuro che rischiano di non arrivare a destinazione! Un consiglio: se siete nonni, coinvolgete i vostri nipotini, sarà più duro, ma tramanderete la gioia e il profumo del Natale dei Nonni.
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