Si tratta di granchi che abitano tutto l’anno la laguna e che nei mesi di aprile-maggio e ottobre-novembre, solo per poche settimane assumo lo stato di moeche. In questo periodo i granchi attraversano un periodo di muta in cui abbandonano il loro rivestimento, ovvero il carapace, e si presentano tenere e molli, mentre costruiscono una nuova corazza più grande che si adatta alle loro nuove dimensioni. Quando sono privi di corazza diventano uno dei piatti tipici veneti, tra i più rinomati.
Visto che le moeche si possono mangiare solo in ridotti periodi dell’anno e che la loro pesca richiede un grande lavoro, sono considerate una vera prelibatezza da gustare in molte delle trattorie tipiche del Veneto che rispettano la tradizione della cucina veneziana.
L’abilità dei pescatori veneti, nel tempo, riuscì a trovare il modo di aumentare la fama di questa pietanza allargandone il consumo intorno agli anni ’50.
I granchi maschi si pescano nei mesi di marzo-aprile e ottobre-novembre. Le femmine invece tra maggio e luglio, visto che in autunno sono piene di uova e non fanno la muta. Se vengono pescate in questo periodo sono chiamate Masenete.
Secondo la tradizione si mangiano fritte affiancate da una polentina bianca morbida. Vengono prima tuffati ancora vivi nelle uova sbattute e leggermente salate, poi infarinati e fritti subito nell’olio bollente. Caldi e croccanti i granchi diventano una delizia per il palato.
Ti è mai capito di assaggiare questa prelibatezza veneta?
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