Scopri i 5 cibi più pericolosi al mondo

Scopri i 5 cibi più pericolosi al mondo

Nei precedenti articoli abbiamo parlato di ricette, dei benefici di alcuni alimenti, di piatti tipici locali, dei segreti nascosti nella preparazione di alcuni alimenti… Oggi punteremo il dito su alcuni piatti che normalmente vengono preparati, cucinati e mangiati, nonostante la loro alta pericolosità che ogni anno, infatti, li rende responsabili di decine di morti nel mondo. Probabilmente sono piatti tipici legati ad una certa tradizione che li rende talmente importanti, che la loro pericolosità passa in secondo piano.

Si tratta non solo di cibi provenienti dall’estremo oriente o dall’Africa, ma ne citeremo uno italianissimo, tipico di una precisa località.  La loro pericolosità riguarda la loro preparazione: sono letali infatti se non trattati, se cucinati male o se mangiati crudi. In questo caso infatti possono portare da conseguenze lievi, a malattie croniche, fino alla morte. Scopriamoli insieme.

E’ vero che è preferibile morire a pancia piena, ma è possibile evitare se prendete in considerazione queste informazioni. (http://www.gastrolabio.it)

Scopri i 5 cibi più pericolosi al mondo

Il Casu Marzu

Partiamo subito da un prodotto nostrano, il famosissimo formaggio sardo con i vermi chiamato Casu Marzu (ovvero cacio marcio), una delle specialità caratteristiche del posto. La sua caratteristica è dovuta al fatto che, lasciando scoperta la sua forma, si da la possibilità alla mosca casearia di annidarsi e riporre le uova al suo interno, causando la fermentazione del formaggio. Questo formaggio, amatissimo e  consumato giornalmente, diventa altamente pericoloso nel momento in cui le larve, restando vive, possono forare le pareti dell’intestino, causando gravi problemi di stomaco. Nel 2009 è stato inserito nel libro del Guinness dei Primati come formaggio più pericoloso del mondo.

Le norme tecniche emanate dall’Unione Europea non ne consentono più la produzione ed è proibita dalla legge la commercializzazione, perché in contrasto con le norme igieniche e sanitarie stabilite in sede comunitaria. (www.vistanet.it)
Gli anacardi

Quelli che troviamo normalmente nei supermercati e che apparentemente sembrano crudi, sono stati in realtà esposti a fonti di calore, ad esempio cotti al vapore o tostati. Infatti, gli anacardi presi direttamente dalla pianta contengono un potente veleno, l’urusholo, ovvero un composto chimico che si trova anche nell’edera velenosa. Per questo motivo, l’anacardio non può essere consumato crudo in quanto comporta principalmente dermatite e shock anafilattico.

L’Assenzio

L’assenzio è una pianta amara conosciuta fin dall’antichità ed utilizzata maggiormente sottoforma di liquore. Sono diverse le sue proprietà: la capacità antinfiammatoria, antispasmotica, antisettica e antivermifuga. Aiuta anche a regolarizzare il ciclo mestruale e alleviarne i dolori. Sottoforma di infuso o decotto può essere utilizzato anche a scopo terapeutico. Cos’è che rende l’assenzio altamente pericoloso? Viste le sue doti allucinogene, è stato indicato come causa di epilessia, tubercolosi, comportamenti violenti e azioni suicida. Inoltre la pianta contiene il tujone, un terpene presente nel liquore sotto forma di olio essenziale, che pare abbia effetti devastanti sul sistema nervoso.

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Il cervello di scimmia

Sapevate che in Asia il cervello di scimmia è considerato una prelibatezza? Cucinato al forno, al brodo o addirittura crudo è una delle pietanze preferite per i suoi benefici contro l’impotenza… Si tratterà di una leggenda o di triste realtà?! Un po’ meno amato in Occidente ma pur sempre consumato. E pensare che il suo consumo può causare il Morbo di Creutzfeldt-Jakob, una rara malattia neurodegerativa che porta alla demenza progressiva fino alla morte.

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Foglie di rabarbaro

Molte di voi useranno il rabarbaro comunemente in cucina nella preparazione di gustose ricette. Ma non tutte sanno però che le sue foglie, simili a spinaci, contengono un’alta quantità di acido ossalico, che porta alla formazione di cristalli tossici nei reni e, se ingeriti in grande quantità, possono portare anche alla morte. Alcuni dei sintomi dovuti dall’intossicazione sono: problemi respiratori, nausea, diarrea, dolore agli occhi, bruciore alla gola e bocca e urina di colore rosso.

Un consiglio mi sento di darlo con tutto il cuore, soprattutto a coloro che amano viaggiare per scoprire le usanze ed i prodotti tipici di un posto: se proprio non potete farne a meno di assaggiare i cibi più pericolosi al mondo, per lo meno accertatevi che gli alimenti siano trattati adeguatamente, altrimenti… EVITATELI!!!

 

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Tiziana Passalacqua

33 anni e mamma di tre splendidi figli. Innamorata della mia famiglia e, molto spesso, più bambina io di loro! Adoro il mio lavoro che, oltre a regalarmi soddisfazioni, rappresenta il mio momento di svago durante le giornate super indaffarate!

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