In Toscana sono molti i piatti prelibati che si possono gustare, e con molta varietà, dovuta anche ai luoghi diversi, terra e mare, che li propongono. Certamente in tutti i casi si tratta di cucina genuina, rimasta fedele alla tradizione, con l’utilizzo di ingredienti per la maggior parte locali. E’ quindi difficile scegliere i cinque migliori piatti tipici!
Ecco la nostra classifica, completata dalla ricetta dettagliata del piatto classificato al primo posto.
In Toscana tra i migliori piatti tipici prevalgono i primi. Tra questi non poteva mancare la “ribollita”, tipico piatto fiorentino, declinato però, con alcune varianti, in tutta la Toscana. In passato era senza dubbio uno dei cosiddetti “piatti di recupero”, perché serviva a non sprecare il pane raffermo, che è alla base della preparazione. E le varie verdure dell’orto, oltre ai fagioli, rigidamente del tipo “cannellini”. La “ribollita” o zuppa toscana, prevede l’utilizzo di cavolo verza, cavolo nero, a seconda delle stagioni. Patate, bietole, carote e cipolle, che vengono cotte separatamente dai fagioli, aggiunti in un secondo momento, sia interi che passati. Alla fine si otterrà una vera prelibatezza, che in molti casi si può mangiare insieme a delle cipolline fresche.
La pappa al pomodoro è un piatto veramente tipico della regione. Un piatto “povero”, che in passato si consumava spesso in famiglia. Oggi si trova soprattutto nelle trattorie tipiche e molti locali la propongono anche insieme ad altri prodotti nel famoso “aperitivo serale”. Si tratta di una zuppa calda che ha la sua base nel pane toscano raffermo. Viene preparata con pomodori pelati. La pappa al pomodoro viene cotta in una padella dai bordi alti, oppure in un tegame. Nella sua ricetta antica non prevede l’uso del soffritto, ma nel corso degli anni, in alcune versioni, è entrato a far parte della ricetta anche questo passaggio.
Un pranzo non è “toscano”, se non comprende la bistecca alla fiorentina, il piatto forse più conosciuto anche dai turisti stranieri, tipico delle molte locande ed osterie che si trovano nella regione. La sua cottura classica è “al sangue”, anche se a richiesta si può trovare con cottura più lunga. La migliore fiorentina è quella con bistecche di razza “chianina”. Data la sua consistenza e prelibatezza, si accompagna con vari contorni, come le patate arrosto o l’insalata. Ma quello preferito dai toscani, che ne sono ghiotti, è con i fagioli bianchi conditi con olio extravergine di oliva, un mix di prodotti tutti del territorio. La scelta del vino da sposare con il piatto non può che ricadere sul classico Chianti.
Il secondo piatto che vogliamo segnalare è un antipasto: i crostini di fegatini. Le varianti regionali dei crostini sono molte, ma quella che riscuote il maggiore successo è quella che ha come base i fegatini di pollo, a cui vengono aggiunti i capperi, un po’ di burro, dei piccoli filetti di acciughe, della cipolla e del brodo di carne durante la cottura. Una prelibatezza che si gusta su del pane toscano, tagliato a pezzi, e nella maggior parte dei casi scaldato, in modo da formare una vera prelibatezza. Un buon abbinamento è con il vino rosso, ma in alcune situazioni vengono serviti anche con del vino bianco frizzante o del vermentino.
La scelta del miglior piatto cade su un primo eccellente: le pappardelle al cinghiale. In Toscana sono molte le varianti che vengono eseguite per il primo piatto a base di pappardelle. Condite con salsa ai funghi, al ragù di chianina, ed anche vegetariane, con sugo ai carciofi.
250 gr di pappardelle
500 gr di cinghiale sminuzzato
375 gr di passata di pomodoro
50 gr di vino rosso
Olio extravergine di oliva
Aglio, sedano, carota, cipolla e rosmarino
Sale e pepe
2 foglie di alloro
Versare l’olio in padella e preparare gli odori per il soffritto. Dopo qualche minuto aggiungere il cinghiale sminuzzato e non tritato, in modo che mantenga una cerca corposità che darà maggior sapore al condimento. Aggiungere le foglie di alloro ed il rosmarino. Cuocere il tutto per circa 10 minuti a fuoco alto aggiungendo il vino rosso. Una volta sfumato, aggiungere la passata di pomodoro. Infine si aggiunge il sale ed il pepe in base ai propri gusti e si lascia cuocere per circa 3 ore a fuoco basso e con il coperchio. Completare poi la cottura per altri 30 minuti senza coperchio in modo che il sugo si rassodi.
Le pappardelle vanno cotte in acqua salata, ed una volta scolate, passate in una casseruola dove è stato versato il sugo. Amalgamare prima di servirle calde.
L’abbinamento con questo piatto è certamente con un vino rosso, con una grandissima scelta tra tutti i tipi di Chianti che la regione Toscana offre.
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