Cerchiamo di capire insieme quanti caffè al giorno possiamo bere e se fa bene o fa male per la nostra salute, in particolare per la salute del cuore. Il termine aritmia indica una serie di condizioni in cui il battito cardiaco è irregolare, infatti si parla anche di ritmi cardiaci anormali. O sono troppo veloci, o troppo lenti o semplicemente irregolari. Il pericolo di queste aritmie, se non tenute sotto controllo, è quello di aumentare significativamente il rischio di arresto cardiaco improvviso. In questi casi i medici consigliano ai pazienti con problemi cardiaci di evitare le bevande contenenti caffeina. A smentire questa teoria sono gli autori di un nuovo studio che affermano che tale percezione si basa più su una credenza comune che su prove scientifiche effettive.
“C’è un’idea comune, spesso basata su esperienze aneddotiche, secondo cui la caffeina è un pericolo per chi soffre di problemi del ritmo cardiaco”, ha detto Peter Kistler, MBBS, PhD, direttore di elettrofisiologia presso Alfred Hospital e Baker Heart and Diabetes Institute, nonché il principale autore della recensione. “La nostra ampia revisione della letteratura medica suggerisce che questo non è il caso.”
Kistler e i suoi colleghi hanno intrapreso numerosi studi sulla popolazione per determinare se esiste un’associazione tra aritmie e assunzione di caffeina. Gli studi hanno dimostrato che bere fino a tre caffè al giorno sembra proteggere il cuore dalle aritmie. Ad esempio, uno degli studi che hanno analizzato ha coinvolto 228.465 partecipanti e ha mostrato una diminuzione della frequenza di fibrillazione atriale (un’alterazione del ritmo cardiaco che ha origine dagli atri del cuore) del 6% nei bevitori regolari di caffè. Un’ulteriore analisi di 115.993 pazienti ha mostrato una riduzione del rischio del 13%.
“Le bevande con la caffeina come caffè e tè possono avere proprietà antiaritmiche a lungo termine mediate da effetti antiossidanti e antagonismo dell’adenosina”, ha detto Kistler. “In numerosi studi, i pazienti che consumano regolarmente caffè e tè a livelli moderati hanno un rischio inferiore nel corso della vita di sviluppare problemi del ritmo cardiaco.”
Gli studiosi ci tengono a precisare che queste bevande energizzanti dovrebbero essere evitate da coloro che hanno una delicata condizione cardiaca già diagnosticata. Inoltre sottolineano che ogni persona è un caso a sé stante, e che quindi possono esserci significative differenza tra una persona e l’altra.
Non è esattamente chiaro perché ciò accada, ma i ricercatori danno questa spiegazione. La caffeina agisce come stimolante per il sistema nervoso centrale e, una volta dentro i nostri corpi, blocca gli effetti dell’adenosina, una sostanza chimica che facilita la frequenza di fibrillazione atriale.
Gli effetti del caffè sul corpo umano rimangono un argomento controverso, i diversi studi infatti riportano sia effetti positivi che negativi. Ma è indubbio che il caffè attira la curiosità di tutti visto che ne vengono consumate 2 miliardi di tazze al giorno.
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