Esistono molti motivi per eliminarlo dai nostri piatti o sostituirlo con un dado alimentare fatto in casa, vediamone alcuni:
- Contiene glutammato. Il glutammato è un esaltatore di sapidità, ovvero un additivo che aggiunge sapore agli alimenti. La letteratura sulla nocività di questa sostanza è controversa, sembra comunque che un uso eccessivo porti a forme allergiche caratterizzate da mal di testa, arrossamenti ed asma. Esistono però delle confezioni che riportano la dicitura: senza glutammato e sono assolutamente da preferire.
- È grasso e artificiale. Il secondo ingrediente del dado è grasso di origine animale o vegetale. La nocività del grasso, soprattutto in dosi eccessive è indubbia, il dado industriale inoltre è uno degli alimenti di sintesi per eccellenza. Gli ingredienti stessi non sono mai di origine naturale per praticità o per questione di costi.
- Scarsa qualità. Gli ingredienti del dado vengono estratti chimicamente da scarti di produzione animale (ossa, frattaglie e altri scarti) e vegetale (oli di oliva, colza, palma, ecc.).
- Copre i sapori. La funzione del dado alimentare è quella di esaltare il sapore o meglio dare sapore a qualcosa che ne ha poco. Tutto quello che contiene dado industriale tende ad avere lo stesso sapore omologato, tipico delle produzioni industriali o del cibo distribuito dai fast food. La cucina è fatta di sapori diversi e dell’abilità di combinarli mescolando gli ingredienti con abilità. Il dado è una scorciatoia per dare artificialmente sapore ad una pietanza. Per questo motivo il suo uso distrugge una cultura secolare qual’è la nostra cucina.
Prepara il dado alimentare vegetale o di carne seguendo le nostre ricette per il dado fatto in casa
Il formaggio fuso a fette
Alcuni tipi di formaggio fuso a fette sono composti da miscele di formaggi non fermentati a sufficienza, spesso invendibili o avariati che vengono fusi tutti insieme e resi morbidi grazie all’utilizzo di polifosfati, molto pericolosi.
La presenza degli ingredienti di Citrato di sodio (E331) indica l’utilizzo di prodotti ottenuti da scarti di lavorazione.
Anche in questo caso i motivi per evitarne o limitarne il consumo sono molti:
- Poco salutare. I rischi per la salute legati al consumo di formaggio fuso sono stati posti in luce di recente da diversi interventi nazionali ed internazionali. Hanno sottolineato come per i formaggi fusi sia spesso presente una composizione di scarsa qualità, che può comportare la presenza di elementi in grado di portare ad impedire la fissazione del calcio nelle ossa. L’eccesso di sale presente in alcuni prodotti potrebbe essere esso stesso legato al rischio di incorrere in patologie cardiovascolari.
- Additivi. Secondo altri studi questi formaggi fusi possono contenere fino a 13 additivi diversi. Controllare sempre con attenzione le etichette per verificare la presenza o l’assenza di alcuni additivi utilizzati come stabilizzanti (E450), antiossidanti (E361) e conservanti (E250). Il conservante E250, in particolare, può compromettere il sistema immunitario dei bambini, distruggendo la flora batterica ed esponendoli ad un alto rischio di infezioni. L’assunzione di nitriti attraverso il consumo di formaggio non è mai salutare.
- Metodi di lavorazione. Questi formaggi fusi possono essere ottenuti mediante il riciclo di scarti provenienti da altri formaggi, che possono subire prolungati processi di trasformazione mediante l’utilizzo di sali di fusione, dando origine ad un prodotto contenente composti come fosfato, citrato e sodio, in quantità più o meno elevate a seconda dei prodotti. Non siamo quasi mai a conoscenza della provenienza delle tipologie di scarti eventualmente impiegati da parte delle aziende produttrici per ottenere formaggi fusi sarebbe dunque necessaria una maggiore chiarezza e tutela del consumatore.
- Eccesso di sale. La concentrazione di sale può raggiungere i 3 grammi ogni 100 grammi di prodotto per quanto riguarda i formaggi fusi e dovrebbe essere presa in considerazione soprattutto da parte dei soggetti ipertesi ed in caso di somministrazione di formaggi fusi ai bambini. Le linee guida dell’OMS, indicano per gli adulti un consumo mai superiore ai di 5 grammi di sale al giorno e devono essere rispettate anche nel caso dei bambini, sulla base di peso, altezza ed energia consumata, in quanto un bambino con la pressione alta sarà molto probabilmente un adulto con il medesimo problema.
Questi sono i nostri consigli su due prodotti alimentari di largo consumo che possiamo evitare o limitare magari sostituendolo con prodotti più genuini e fatti in casa.
Se avete suggerimento o consigli da darci, scriveteci a info@cudriec.com, e dopo averli validati, saremo lieti di pubblicarli con la vostra firma in calce sul Magazine EAT – Mondo mangiare di Cudriec.
Speriamo di esservi stati utili e buon appetito!!!