Gli sprechi alimentari, circa un terzo di tutto il cibo nel mondo, che equivale a circa 1,3 miliardi di tonnellate, viene sprecato ogni anno. Questi numero derivano maggiormente dai grandi distributori e rivenditori, ma anche i consumatori sono parte considerevole del problema.
Un recente studio ha rilevato che tra il 2007-2014, i consumatori statunitensi hanno sprecato circa 150.000 tonnellate di cibo al giorno. Si tratta di 422 grammi a persona, ogni giorno. Ciò corrisponde a 30 milioni di acri di terra e 4.2 trilioni di galloni di acqua di irrigazione vengono sprecati. In termini di consumo calorico totale, il 30 percento della dose giornaliera media. Riassumendo si può dire che un terzo di quello che consumano gli americani viene sprecato.
Questi dati provengono dall’Healthy Eating Index 2015 e dalla banca dati What We Eat in America dell’USDA, così come i dati sui rifiuti alimentari disponibili al pubblico.
La ricerca ha fatto emergere anche un dato interessante, ovvero coloro che mangiano cibi sani producono più sprechi di quelli che hanno un’alimentazione meno sana. La spiegazione deriva dal fatto che un’alimentazione sana è a base di frutta e verdura che vanno a male in fretta. Mentre coloro che non seguono una dieta equilibrata mangiano cibi più elaborati che hanno una durata più lunga.
Una delle autrici della ricerca, Meredith Niles, docente universitaria dell’Università del Vermont, afferma che è molto importante mangiare cibi sani, ma nel farlo bisogna essere più coscienti degli sprechi alimentari.
Secondo i dati del Food Sustainability Index, l’Italia occupa il 9° posto in termini di “Cibo perso e sprecato”, su 25 Paesi. Il nostro Paese ottiene però un buon punteggio per quanto riguarda le politiche rivolte a risolvere il problema dello spreco.
Ci sono diversi metodi evitare gli sprechi, ma per prima cosa, per quanto riguarda frutta e verdura, dobbiamo apprezzare anche il cibo imperfetto. Qualche ammaccatura, o parti non perfettamente commestibili non fanno dell’alimento un rifiuto da buttare, basta eliminare la parte rovinata. I distributori di generi alimentari francesi e britannici hanno già implementato politiche in cui vendono tali verdure a un prezzo inferiore e le campagne stanno riscuotendo un grande successo.
Bisogna inoltre essere consapevoli quando si va a fare la spesa, spesso le offerte ci spingono a comprare più cibo di quanto realmente ne mangiamo. Più attenzione in queste piccole abitudini quotidiane ridurrebbe di molto gli sprechi e il nostro impatto ambientale.
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