Interviste

Il lato oscuro del cioccolato: sfruttamento minorile e scomparsa delle foreste in Africa

Il lato oscuro del cioccolato: sfruttamento minorile e scomparsa delle foreste in Africa

Sono convinta che, dopo aver letto questo articolo, presterete più attenzione al cioccolato che normalmente acquistate nei supermercati. Cerchiamo di svelare il lato nero del cioccolato, ovvero tutto ciò che si nasconde dietro il gusto inconfondibile di una tavoletta di cioccolato.

Sono principalmente due gli aspetti da esaminare: lo sfruttamento del lavoro minorile e la deforestazione di foreste africane, con la conseguente uccisione di animali ed interi ecosistemi.

Il lato nero del cioccolato (guardian.ng)

Il lato oscuro del cioccolato: lo sfruttamento del lavoro minorile

Tra le marche di cioccolato a cui nel 2015 è stata presentata un’azione giudiziaria compaiono Mars, Nestlè, Hershey. Indagate per aver ingannato i consumatori che “senza volerlo” stavano finanziando il lavoro schiavo infantile del cioccolato in Africa Occidentale.

E’ in continua crescita il numero dei bambini coinvolti nelle piantagioni isolate del cacao. Bambini dai 10 ai 15 anni, costretti a lavorare fino a 100 ore settimanali e talvolta picchiati con cinte e fruste. Il documentario Slavery: A Global Investigation ha intervistato dei bambini che sono stati liberati, che hanno raccontato che spesso ricevevano pugni e venivano maltrattati, ma faceva parte della loro vita.

Inoltre, i bambini impiegati in questa industria utilizzano macchinari e strumenti pericolosi, trasportano pesanti sacchi pieni di chicchi di cacao per lunghe distanze, sono esposti a sostanze chimiche pericolose e non indossano indumenti protettivi.

The Dark Side of the Chocolate – Il Lato Oscuro del Cioccolato – Guarda il video.

“godete di qualcosa che è stato fatto con la mia sofferenza. Ho lavorato sodo per loro, senza alcun beneficio. State mangiando la mia carne”.

Questo abuso di lavoro minorile riguarda il 70% della produzione mondiale di cacao. In base a un rapporto investigativo della BBC, centinaia di migliaia di bambini vengono comprati o rapiti e poi portati in Costa d’Avorio, il più grande produttore mondiale di cacao, dove vengono schiavizzati nelle piantagioni. Nella maggior parte delle volte, i bambini schiavizzati non vengono pagati, sono malnutriti e difficilmente rivedranno le loro famiglie.

Nel 2001, la Food and Drug Administration voleva approvare una legislazione per l’applicazione del marchio “slave free (senza lavoro schiavo) sulle confezioni. Peccato che l’industria del cioccolato, inclusi Nestlé, Hershey e Mars, usando il loro denaro hanno bloccato il procedimento, promettendo di porre fine al lavoro schiavo infantile nelle sue imprese entro il 2005. Questo limite temporale è stato ripetutamente rimandato e, attualmente è stato programmato per il 2020. Questi anni di attesa non hanno fatto altro che aumentare ulteriormente il numero di bambini nell’industria del cacao.

Mentre noi ci gustiamo la nostra barretta di cioccolato migliaia di ettari di foreste africane sono già scomparsi uccidendo animali ed interi ecosistemi. (http://www.blueplanetheart.it)

Il lato oscuro del cioccolato: la scomparsa delle foreste in Africa

Foreste un tempo rigogliose di ogni tipo di alberi e biodiversità, come quelle di Goin Debé, Scio, Haut-Sassandra, Tai, i parchi di Mont Peko e Marahoué, oggi stanno pian piano scomparendo e vengono bruciate per lasciare spazio alla piantagione di cacao. Muoiono così decine di animali, gli scimpanzé sono costretti a vivere in piccoli fazzoletti di terra o gli elefanti diminuiscono drasticamente.

Per l’ong l’80% delle foreste della Costa d’Avorio, principale esportatrice di fave di cacao dato che è da lì che arriva il 40% del cioccolato al mondo, sono scomparse negli ultimi 50 anni. Non solo, il cioccolato che troviamo nei supermercati è spesso illegale. Parte delle fave utilizzate proviene da aree che dovrebbero essere protette.

Ed ecco che, mentre noi ci gustiamo la nostra porzione quotidiana di cioccolato, in Africa stanno scomparendo migliaia di ettari di foresta per lasciar spazio all’industria del cioccolato.

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Tiziana Passalacqua

33 anni e mamma di tre splendidi figli. Innamorata della mia famiglia e, molto spesso, più bambina io di loro! Adoro il mio lavoro che, oltre a regalarmi soddisfazioni, rappresenta il mio momento di svago durante le giornate super indaffarate!

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