A Roma, in tempo di Quaresima, la tradizione voleva che il primo venerdì di marzo i fidanzati offrissero alle loro promesse spose “er maritozzo santo“, chiamati oggi maritozzi di Quaresima o maritozzi quaresimali. Al loro interno venivano nascosti anellini o altri oggetti preziosi in vista del matrimonio. Nel corso degli anni la loro forma è cambiata: ovali, a forma di cuore o guarniti da bianche colombine di zucchero.
L’origine del termine è ovviamente popolare, infatti Maritozzo è uno spregiativo di marito (e anche un modo di dire scherzoso).
Esistono diverse varianti per la preparazione dei maritozzi, oggi prepariamo la versione dei maritozzi di quaresima, seguendo la ricetta tradizionale della cucina romana.
Ingredienti:
Preparazione:
In una terrina, lavorare energicamente la farina, il lievito, l’uovo ed il burro. Unire poi due cucchiai di zucchero e lasciarlo lievitare in un luogo tiepido. Quando la pasta avrà raddoppiato di volume, unire i pinoli, l’uvetta e la buccia di arancia a dadini. Suddividere l’impasto in 12 panini ovoidali e posizionarli su una teglia ricoperta da carta da forno, o su una teglia in silicone.
Lasciare di nuovo lievitare i maritozzi di Quaresima per altre due ore e poi infornare in forno preriscaldato a 250° per 6/7 minuti. Spennellarli con un cucchiaio di zucchero sciolto in pochissima acqua e rimettere in forno caldo ma spento, per far indurire la glassa.
Nella versione senza pinoli, canditi e uvetta, una volta freddi è possibile tagliare i maritozzi per il lato lungo e riempirli di panna montata.
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