Ci siamo. Qualche giorno e in tutta Italia riaprono i frantoi. E tra qualche settimana ci sarà l’olio nuovo. Leggendo la storia dell’olio o girando l’Italia, si scopre (con meraviglia) quanto sia antica e insieme attuale l’arte di estrarre l’olio dalle olive. Sembra che il tempo non sia passato o viene da pensare che la tecnica e la tecnologia moderna non sono altro che l’evoluzione di un’arte antica, quella sapiente dei “mastri oleari”.
È una straordinaria esperienza andare per frantoi. Un rito che si ripete ogni anno, sempre uguale e sempre diverso, pieno di emozione, che apre un mondo sconosciuto. Ancora troppo sconosciuto. Al frantoio l’olio si assaggia, si sceglie, ci si intriga sulle storie di un frutto e di un albero che affonda le sue radici nelle pagine della Bibbia e nella storia degli uomini. E il frantoiano, il mastro oleario, conosce e racconta la realtà sociale, culturale, storica del luogo dove lavora. Sa tutto delle olive che sta lavorando, dei campi dove sono coltivate, dell’olivicoltore che le produce e della sua storia.
E l’olio che fa, nasce con un suo patrimonio di storia, raccoglie i profumi e gli aromi di quella terra. Al frantoio l’olio non si sceglie in base al prezzo, ma in base al proprio gusto, al proprio piacere. Ci piace, lo scegliamo perché ci procura un’emozione, diventando così il nostro olio. E il piacere, più è alto, più testimonia la qualità: profumato e gradevole al palato, tracciato e garantito dal frantoio. Così, ognuno può esercitare il diritto alla tutela della propria salute, consapevole di quello che mangia e dei benefici che ne può trarre. Anche da una goccia d’olio, come dimostrano anni di ricerca scientifica.
L’extravergine di qualità è un“alicamento”, alimento e medicamento, grazie alla presenza di composti bioattivi dalle proprietà altamente benefiche per il nostro organismo. L’acido oleico, i polifenoli come l’oleocantale, l’oleuropeina, e i potenti antitumorali l’idrossitirosolo, il tirosolo e i lignani. Ecco perché l’olio nuovo, quello di qualità, va usato più volte al giorno, per assumere regolarmente una sinergia di sostanze antiossidanti, anti età e anticancro, senza rischiare, invece, di dare seguito a chi contingenta la razione di olio in nome della dieta dimagrante.
L’acido oleico, il principale acido grasso monoinsaturo contenuto nell’olio di oliva, possiede una serie di proprietà salutistiche:
L’oleocantale, dal sapore piccante, e un efficace antinfiammatorio che agirebbe proprio come i comuni antinfiammatori inibendo la ciclossigenasi, un enzima che svolge un ruolo cardine nei meccanismi infiammatori. La sua struttura chimica e simile a quella dell’ibuprofene, farmaco anti-infiammatorio non steroideo (FANS o NSAID). Difende i neuroni dall’invecchiamento e aiuta a prevenire l’Alzheimer grazie alla capacita di proteggere le cellule cerebrali dall’accumulo delle proteine anormali, la betamiloide, associate al morbo. L’oleocantale esercita un’influenza benefica anche su le demenze correlate alle condizioni neurodegenerative. Protegge anche lo stomaco e in caso di gastrite un cucchiaio di un ottimo olio attenua il dolore.
L’oleuropeina è amica del cuore, è vasodilatante, regolarizza la pressione arteriosa e il battito cardiaco, e ipoglicemizzante e antibiotica. Sembra in grado di stimolare le cellule responsabili della formazione ossea e quindi potrebbe prevenire la perdita di massa ossea legata all’età e l´osteoporosi.
L’olio extravergine, quindi, va d’accordo con la salute, la bellezza, la linea. Il segreto sta nello scegliere un olio (ad link) che proviene dalla spremitura di un frutto, l’oliva, secondo gli standard di qualità più severi. Un olio così ottenuto contiene, nella frazione insaponificabile, 230 composti chimici, circa 1-2% del peso di sostanze bioattive e benefiche.
Un extravergine, inoltre, per la sua azione antifame è proprio il più adatto per chi deve controllare l’alimentazione ai fini della perdita di massa grassa. L’ingrediente chiave contenuto nell’olio di oliva sembra essere l’esanale che aiuta a ridurre e ritardare l’assorbimento di glucosio da parte delle cellule del fegato, rallentando il calo glicemico che viene tradotto dall’organismo con un nuovo segnale di fame.
Possiede inoltre un effetto anti-insulina, un ormone che sostiene la deposizione di grasso sulla pancia mentre innesca un circolo vizioso per cui più si mangia e più si ha fame.
L’olio dalle olive non fa aumentare il colesterolo poiché l’olio ne è privo e, contribuendo a controllare il carico glicemico del piatto di pasta, limita la produzione di insulina che stimola la produzione di colesterolo LDL.
Mantecare la pasta nella padella non appesantisce il fegato, anzi può accelerare i processi digestivi perché aumenta il flusso di bile. Quando si scalda l’olio si rompono alcuni legami che tenevano uniti i suoi acidi grassi e che, diventati liberi sono più efficaci nello stimolare i movimenti della colecisti dove si raccoglie la bile che viene espulsa nell’intestino. Con essa vengono eliminati pure il colesterolo e altre sostanze tossiche.
Facilissimo da fare e gustoso da assaporare, il burro aromatizzato è quell'elemento fantasioso da aggiungere alle vostre…
Il mercato online dei vini e dei liquori in Italia si sta dimostrando il protagonista di una…
La combinazione di buon cibo e musica dal vivo è un'esperienza che coinvolge tutti i…
Per poter realizzare una torta di compleanno è fondamentale rispettare due requisiti: creatività e fantasia;…
In questo articolo potrei parlarvi di un posto bellissimo, Tignale sul lago di Garda, di…
Iniziare una dieta non significa privarsi completamente dei piaceri dolci, ma piuttosto scegliere con intelligenza…