La tarama (turco) o taramosalata, piatto a base di uova di pesce, è tipico della cucina greca, rumena, turca e israeliana e fa parte dei mezze, antipasti diffusi in tutta l’area meridionale del Mediterraneo, spesso serviti su piattini e chiamati con denominazioni diverse.
Questa purea ha un sapore del tutto particolare e un profumo intenso di mare, il consiglio è di prepararla a casa prima di ordinarla in qualche ristorante per capirne il gusto, seguite la nostra ricetta e lo scoprirete.
Tradizionalmente, per fare la preparazione, venivano impiegate uova di carpa o di merluzzo ( “taramà” è il nome che viene dato in Grecia alle uova di merluzzo fatte essiccare e salate ) ma è possibile adoperare anche la bottarga o uova di pesci marini di varietà differenti.
Le uova si mischiano con succo di limone, cipolle, aglio e olive. Il colore può variare secondo il tipo di uova impiegate e può andare dal rosato fino al rosso.
Iniziamo facendo lessare le patate con la buccia, scolatele, pelatele, fatele a pezzi e schiacciatele con una forchetta o uno schiacciapatate fino ad ottenere una specie di purea.
Prendete una ciotola capiente e unite le patate schiacciate e la bottarga (o uova fresche) e mescolate a lungo con un cucchiaio di legno affinché il composto si amalgami bene e in modo omogeneo. Ora mondate, sbucciate e tritate finemente la cipolla.
Aggiungete alla Taramosalata il trito appena fatto, incorporate l’olio e il succo dei limoni, mescolate ancora e, solo se è il caso, aggiustate di sale ( la bottarga è già molto salata in sé ): se la purea risulta troppo dura, diluite con un p0′ d’acqua.
Una volta che il composto sarà ben amalgamato ed avrà raggiunto la giusta densità, ponete la Taramosalata sul piatto di portata, guarnite con olive nere e fettine sottilissime di cipolla e servitela con l’accompagnamento di pane abbrustolito a parte.
La purea di Tarama può essere conservata in frigo fino a 5 giorni, quindi sentitevi liberi di prepararla in anticipo per una festa tra amici.
Di solito la Taramosalata viene servita in piattini assieme ad altre salse e la si consuma spalmata sul pane o sulla pita, accompagnata da olive nere, pomodori, cetrioli e verdure fresche come antipasto.
In Francia, dove è molto diffusa la produzione industriale, viene spesso servita fra gli stuzzichini per gli aperitivi.
Consigliamo l’abbinamento con le buonissima Keftedes, polpette greche di zucchine, qui trovate la ricetta per prepararle.
Uno chef stellato H. Pat ci ha consigliato un ingrediente in più, per ammorbidire il gusto si può aggiungere un pò di pane bagnato da mescolare insieme agli altri ingredienti e rendere il composto più delicato.
Naturalmente le varianti sono molte e se ne conoscete qualcuna scriveteci, saremo lieti di pubbliacre la vostra ricetta su EAT – Mondo Mangiare con la vostra firma in calce.
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