Contenuti redatti in collaborazione con Frantoio Tuscus
“Le bottiglie per l’olio extra vergine (ad link) d’oliva nascono da una mutazione delle bottiglie per il vino specialmente per il colore scuro del vetro. Negli ultimi anni le aziende olearie più attente al mercato hanno avvertito la necessità di utilizzare bottiglie con forme diverse. All’estero, specialmente in Spagna (con qualche caso anche in Italia), è nata la moda di verniciare le bottiglie, in vetro o ceramica, di colori diversi. L’obiettivo è quello di distinguersi sullo scaffale ed attirare l’attenzione dei consumatori. Ho pensato che era giunto il momento di proporre una innovazione e quindi ho messo in campo un mio progetto per una nuova bottiglia.”
In cosa consiste la novità del suo progetto?
“Le caratteristiche distintive sono nella forma, nel colore e nei dettagli. La forma: un cilindro svasato in alto e in basso con due curve, una forma originale sinuosa e morbida che lascia un ampio spazio dedicato alla presa della mano per migliorarne la funzionalità; Il colore: con una particolare “ricetta” di materie prime naturali con l’aggiunta di un pigmento blu cobalto chimicamente stabile, inalterabile e rispondente ai requisiti di protezione ai raggi UV, si è ottenuta una bottiglia dello stesso colore del bicchierino utilizzato dai Panel Test per giudicare la qualità degli oli così come stabilito dal COI (Consiglio Olivicolo Internazionale); I dettagli: un “braccialetto”, che cattura la luce e dà brillantezza alla base della bottiglia in doppio vetro, ispirato alle cavigliere che portavano i musici etruschi rappresentati nelle pitture murali della Tomba dei Leopardi a Tarquinia.”
Quindi la sua scelta è stata quella di cambiare l’estetica della bottiglia per l’olio extravergine?
“Certamente ho lavorato con questo obiettivo, ma sarebbe riduttivo se fosse stata soltanto questa la mia intenzione. Qualità dell’olio e qualità della bottiglia sono un tutto unico nel senso che il contenitore deve avere la prioritaria funzione di preservare la qualità dell’olio che contiene e quindi garantire al consumatore la possibilità di conservare nel tempo la qualità prodotta e quindi un alimento sano e sicuro. Inoltre con la bottiglia Tuscus ho voluto dare una immagine alle nostre radici oltre ad una identità del nostro olio. Ma forse la cosa che mi stava più a cuore mentre lavoravo al progetto era quella di restituire all’olio dalle olive la sua dignità di alimento prezioso utile alla salute degli uomini e al piacere di una eccellente cucina. Gli etruschi come i greci conservavano l’olio in anfore dipinte o nei buccheri perché consideravano questo prodotto un dono gradito agli dei, e ne avevano un grande rispetto. Credo che tutto ciò abbia molto a che vedere con una cultura dell’olio radicata nei secoli che non dobbiamo dimenticare. La memoria è necessaria per capire il tempo che viviamo, ma soprattutto a progettare il nostro futuro”.
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