Vegan per rispettare me stesso, prima degli animali è il quarto articolo che tratta uno degli argomenti più discussi oggigiorno: quello del mondo vegan. Approfondiamo insieme tutte le sfaccettature che caratterizzano uno stile di vita differente.
Continua l’intervista a Gianni Galadini che ci racconta la sua esperienza e le motivazioni che lo hanno portato ad un cambiamento importante della sua vita: diventare vegan. Ricordiamo i suoi precedenti racconti “Diario di un vegano: i vegano non possono entrare“, “Non è giusto mangiare gli animali. E chi lo dice!?” e ancora “Vegan ci si nasce, onnivoro ti ci fanno diiventare” in modo da non perdere il filo del discorso!
Ed ora la parola a Gianni…
Ho iniziato ad essere vegan fondamentalmente per il rispetto degli animali. Solo in seguito ho scoperto che la mia salute sarebbe anche migliorata. Ho capito poi quanto tale scelta fosse collegata con l’impatto ambientale e soprattutto col terzo mondo. Tutto ciò era solo l’inizio. L’amore per gli animali è stata la mia motivazione primaria. Ma gli aspetti importanti da considerare sono molti e non è affatto scontato che tutti lo facciano per gli animali.
Molte persone decidono di cambiare stile di vita diventando vegan principalmente per la propria salute. Ed ecco alcuni motivi:
Una nota ricercatrice dell’università di Montreal, Maryse Bouchard scoprì che aggiungendo la carne nel regime dietetico, la tossicità dell’urina aumentava del 50%. E se la dieta consisteva interamente di carne, la tossicità aumentava del 400%.
La carne si decompone nell’intestino (non essendo corto come quello dei carnivori). I prodotti secondari della decomposizione passano nel sangue e devono essere filtrati ed eliminati dai reni come uno scarto velenoso, che indebolisce l’organismo e logora i reni. La maggior parte di malattie che ci colpiscono, non sono altro che avvelenamenti causati da cibi aspecifici. Quando il sangue viene contaminato da questi veleni, la pelle viene in suo soccorso, sotto forma di eruzioni cutanee. E questo sarebbe uno dei primi sintomi chiari su cui riflettere per poter eliminare la causa, piuttosto che soccombere il più velocemente possibile con cure allopatiche o “alternative”.
C’è chi mi domanda ironicamente “Ma quanto vuoi campa’?!” Mi verrebbe da rispondere “Il giusto!”. Ma dico semplicemente che preferisco essere vitale evitando una vecchiaia piena di acciacchi e malattie, cosa che invece sembra scontata.
E’ stato dimostrato inoltre, nei laboratori di fisiologia di Harvard, che una dieta di carne causa un’accelerazione del battito cardiaco sorprendente per velocità e durata.
“La natura dice, in un modo che non può essere frainteso, che l’uomo è un animale che si nutre di vegetali e non di carne”. (Alexander Haig).
Molti sono convinti che per avere vigore è necessario mangiare proteine animali, dimenticando che i gorilla e tante altre specie prendono la loro grande forza da frutta e foglie, ricche di vitamine, calcio, ferro e altri sali minerali. I deboli e gli anemici, invece di integrare con fegato di vitello, dovrebbero nutrirsi di cibi vitali del regno vegetale.
Vorrei ricordare che le esigenze dell’ultima guerra mondiale sono servite a dimostrare il valore di una dieta ipoproteica. Maiali e bestiame furono uccisi con lo scopo di conservare le provviste di cibo. Le popolazioni si nutrirono quindi per un certo periodo soprattutto di frutta e verdura. Il risultato fu una riduzione di un terzo della mortalità. Inoltre, alcune malattie come il diabete, l’obesità, la gotta, i disturbi digestivi, i problemi del fegato e dei reni e altre ancora, sparirono quasi del tutto.
Un’altra comune convinzione è che per via dei pesticidi bisogna evitare anche i vegetali. Ma se non abbiamo l’apparato digerente impegnato a combattere le tossine animali, avremmo un sistema immunitario efficace anche contro eventuali pesticidi.
Parliamo ora del latte, che essendo di origine animale comporta gli stessi problemi patologici della carne. Il latte contiene calcio, utile alle ossa. Per questo viene consigliato per l’osteoporosi. Ma contiene anche proteine animali, acide, che per essere smaltite consumano calcio.
Il latte, quindi, presta un po’ di calcio, ma ne consuma più di quello che dà. Le proteine del latte, sommate a quelle provenienti da carne e pesce, costringono l’organismo a sottrarre calcio alle ossa per poter provvedere al loro smaltimento. Nelle popolazioni che consumano molto latte l’osteoporosi dilaga. Mentre è rara nei paesi dove non si beve latte. Alcuni studi, come l’Harvard Nurses’ Health Study, che ha seguito clinicamente oltre 75.000 donne per dodici anni mostrano che l’aumentato consumo di latticini è associato con un rischio di fratture più elevato.
Il latte è un alimento perfetto. Ma solo per il lattante e solo quello della sua mamma!
Continuate a seguire le mie interviste. Scoprirete pian piano tutti i motivi e i benefici nel seguire lo stile di vita Vegan!
Gianni Galadini
Naturopata – Counselor – Mental Coach
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