L’aneto è un’erba aromatica usata in cucina principalmente per insaporire le pietanze. Il suo nome scientifico Anethum graveolens deriva dai termini latini “anethum”, che tradotto vuol dire “tiene lontano i malanni” e “grave olens” che significa “odore pesante”, ad indicare l’aroma forte e pungente emanato da questa piantina.
I semi freschi, una volta essiccati, diventano molto aromatici. La pianta somiglia molto a quella del finocchio selvatico, con piccoli fiori gialli a cinque petali, foglie molto sottili verdi/blu e semi allungati marroni/verdi, con striature più chiare. La pianta, rara in Italia, fiorisce tra giugno e luglio.
Originario dell’India, l’aneto veniva utilizzato giù nell’antichità nella medicina popolare, come rimedio naturale per vari disturbi, soprattutto come digestivo e antispasmodico. Ma anche per contrastare l’alito cattivo masticando i semi. Gli antichi Greci lo usavano come sedativo per gli attacchi di epilessia. Gli antichi romani usavano l’aneto per insaporire varie pietanze, ne facevano un largo uso soprattutto i gladiatori perché ritenevano che potenziasse la forza muscolare tanto che, oltre a consumare i semi, si adornavano il capo con la pianta. Mentre gli antichi Egizi ne conoscevano le proprietà calmanti e sedative. Nel Medioevo, veniva utilizzato per curare disturbi dello stomaco ed insonnia.
E’ composto dall’86% di acqua, 7,2% di carboidrati, 3,4% di proteine, 2,1% di fibre, e 1,2% di grassi. Contiene sali minerali (calcio, sodio, fosforo, magnesio, ferro, potasio, zinco, manganese e rame). Vitamine (A, gruppo B, C). Aminoacidi (arginina, fenilalanina, metionina, prolina, serina, valina, triptofano, alanina, glicina, cistina, lisina, leucina, tirosina, acido aspartico e acido glutammico.
Dell’aneto si utilizzano sia le foglie (fresche o secche), sia i semi (solo se essiccati, poiché freschi non hanno un buon odore). E’ un toccasana per l’apparato gasto-intestinale. Questa spezia vanta proprietà carminative, contrasta il gonfiore e combatte la ritenzione idrica. Ha uno spiccato potere digestivo, dato che stimola la produzione di bile e succhi gastrici, favorendo la digestione. Come antiacido in caso di bruciori di stomaco oltre che favorire la peristalsi intestinale. Consumata la sera, aiuta a conciliare il sonno e dona una sensazione di rilassamento.
Ha inoltre importanti effetti depurativi e diuretici, aiutando a smaltire le scorie dovute all’accumulo di liquidi, causato dalla ritenzione idrica, utile quindi anche a contrastare la cellulite. Può essere consumato anche nell’ambito di una dieta dimagrante.
L’aneto, poi è considerato un antinfiammatorio naturale, utile a contrastare anche malattie come l’artrite reumatoide. Il potere antiossidante di alcune sostanze in esso contenute, contrasta l’effetto nocivo dei radicali liberi e potenzia il sistema immunitario, oltre che conferirgli virtù antitumorali.
Utile a lenire i dolori mestruali e i sintomi della menopausa, grazie alla presenza di fitoestrogeni. Masticare una manciata di semi di aneto rinfresca l’alito e disinfetta le gengive, evitando il proliferare di batteri.
Il consumo di aneto non presenta particolari controindicazioni, ma è sempre meglio confrontarsi con un esperto.
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