Fino a pochi anni fa, certi prodotti caratterizzavano determinate regioni o paesi. Oggi nei Supermarket si trova di tutto fortunatamente e anche il cibo caratterizza meno le zone di provenienza. Se pensiamo alla barbabietola rossa il nostro pensiero corre subito ai casunzei ampezzani o a certe insalate meridionali. Certamente, in Italia, da poco tempo, è parte della nostra cucina ma, diversamente ,in alcune nazioni del nord è presente in maniera consistente, nell’impasto, nei ripieni, nelle insalate.
Esiste, nella magica Vienna, una leggenda che poi ha dato il nome a uno dei migliori ristoranti della città e riguarda la storia di uno spazzacamino innamorato della fornaia sua vicina che ricambiava il suo amore. Poiché le visite al forno vicino lasciavano il segno, imbiancandolo… (da nero che doveva essere ), le persone del quartiere cominciarono a soprannominare quel posto come “il forno dello spazzacamino bianco”. Oggi, ma direi già da ieri, in quello stesso posto si trova questo caratteristico ed abbastanza elegante ristorante, conosciuto già in età imperiale per la sua ottima cucina tradizionale. E’ gestito da una signora che è riuscita a mantenere la tipica atmosfera degli anni ’20 quando era il ristorante preferito da artisti, cantanti e attori.
Senza volerVi coinvolgere in qualcosa di privato, con mio marito, splendido compagno di viaggi, ogni volta che ci siamo trovati a Vienna, è ormai tradizione ordinare il risotto alla barbabietola rossa. Intendiamoci. Vienna è vicina, anche se non dietro l’angolo. Si parla tedesco. E’ uno di quei posti dove devi andarci apposta. Il coronavirus ci ha aiutato a farci viaggiare con i ricordi, ed allora… ho voluto cimentarmi in questa preparazione che io trovo originale e gustosa se si riesce a fondere il dolce delle rape con l’acidulo dello yogurt naturale, trovando il giusto equilibrio.
Il risotto rosso è facilissimo da preparare e stupirà gli ospiti per il colore meraviglioso e per la rotondità del gusto.
Ingredienti:
Premessa: non metto i quantitativi perché ci si può regolare calcolando una tazza da te colma di riso a persona, il resto è in proporzione.
Le barbabietole (calcolate 1 hg a persona) possono essere trovate già cotte nei grandi magazzini o potete lessarle da crude ma richiede più tempo.
Il brodo vegetale deve essere preparato a parte e deve essere caldo.
Per prima cosa le barbabietole, una volta cotte, vanno per la quasi totalità frullate con un po’ di brodo vegetale e lasciate pronte per l’utilizzo, mentre 1-2 vanno tagliate a dadini per la decorazione finale.
Si inizia mettendo lo scalogno tagliato in modo molto piccolo in una grande padella con i bordi alti, dove avremo messo dell’olio evo. Quando lo scalogno è rosolato o ,come si dice nel Sud Italia , ammalvato, si mette il riso che deve essere lasciato tostare per 3/4 minuti; poi inizia la cottura del riso che viene fatta aggiungendo, ogni volta che si assorbe,un mestolo di brodo vegetale assolutamente caldo.
Dopo circa 10 min si mette la metà della purea di barbabietole e si continua la cottura con l’aggiunta del brodo vegetale.
Appena manca un minuto alla giusta cottura si aggiunge il resto della purea, si amalgama bene, si aggiusta di sale, si manteca con altro olio e si spegne il fuoco.
Si impiatta guarnendo il piatto di portata con fiocchi di yogurt, piccoli rametti di timo e la dadolata di barbabietole , precedentemente preparata.
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