Cucina: enoteca con cucina
Voto: 7½
Prezzi: antipasto tris 12€, primi 10/12€, secondi 12/30€, dolci 5€
Corso Principe Eugenio, 17 (Porta Susa) Tel. 011/4365899 www.parlapa.com
Chiuso: Domenica
Offerta – Spente da poco le quindici candeline, questa enoteca è una vera e propria istituzione per gli amanti del buon bere. La proposta vanta infatti una selezione eccezionale di etichette di vino e distillati, in particolare whisky, scelte personalmente dai titolari e vendute in loco e sull’aggiornatissimo shop online. Non è da meno la cucina, che propone a pranzo e a cena materie freschissime cucinate dal padre di uno dei titolari, lo stesso che ci informa orgoglioso di non utilizzare congelatori. Il menù è piuttosto statico, con alcuni cambi stagionali che non rinunciano all’immancabile selezione di antipasti e ad una nutrita offerta di secondi di carne di qualità ma, a nostro parere, dai prezzi a volte un po’ alti per il taglio del locale.
Per iniziare la nostra cena abbiamo scelto un saporito sformato di zucchine trombetta con crema d’alpeggio, dei gustosi e teneri peperoni alla fiamma con bagna cauda, dal sapore intenso ed equilibrato, e una lingua in salsa rossa leggermente piccante. Come primo abbiamo optato per dei rotoli di pasta fresca ripieni di ricotta e fiori di zucca ricoperti da uno stuzzicante cucchiaio di salsa di pomodoro e crema di basilico, mentre tra i secondi, abbiamo scelto un’ottima grissinopoli, ovvero una bistecca di filetto impanata nei grissini sbriciolati e fritta nel burro, dalla carne tenera e succulenta e dalla frittura croccante e non unta. In chiusura una discreta panna cotta alle nocciole sorprendentemente leggera, arricchita da nocciole a pezzi, in cui tuttavia non si sentiva il gusto della panna. Nota di merito per la buonissima focaccia fatta in casa e servita insieme al pane.
Ambiente – Il locale è diviso su due piani, con una sala all’ingresso ed una più piccola a fianco circondate da scaffalature piene di bottiglie, e una al piano inferiore comunque ariosa e d’atmosfera. L’arredamento è quello della vera trattoria, semplice e caldo, ed evidenzia il legame con l’essenza del locale attraverso strumenti di cantina appesi alle pareti e l’utilizzo di doghe delle botti come gambe dei tavoli. D’impatto, entrando, la proposta di whisky all’inizio del bancone.
Servizio – Veloce, sulle prime quasi sbrigativo, ma che sottende grande attenzione e conoscenza dell’offerta culinaria e della cantina.
Cantina – Consigliamo di andare muniti di grande curiosità e pazienza e di lasciarvi trasportare dai suggerimenti dell’oste che, seppure non prodigo di sorrisi, saprà trasmettervi tutta la passione per il grande lavoro di ricerca, soprattutto di piccole aziende, che viene portato avanti da anni. La carta dei vini è un viaggio e se vi lascerete guidare o sarete voi stessi esperti navigatori, potrete trovare chicche da tutta Italia e resto del mondo, con ricarichi onesti e dettaglio chiaro delle etichette proposte, comprese numerose referenze biologiche/naturali acquisite in tempi non sospetti e al di sopra di qualunque tendenza odierna. Possibilità di percorsi al calice.
Olio – Su richiesta ci è stata servita una bottiglietta a norma di olio Evo della zona del viterbese.
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