La steatite, meglio nota come pietra ollare è una roccia metamorfica. Essa è composta da magnesio idrato silicato, penninite e magnesite, che si è formata a seguito dei movimenti delle placche terrestri nei secoli. Questa pietra è particolarmente resistente al fuoco e quindi difficilmente deteriorabile alle alte temperature. Data questa sua caratteristica si addice alla realizzazione di pentole e piastre atte alla cottura dei cibi.
I prodotti per cucinare realizzati con la pietra ollare sono per definizione antiaderenti e soprattutto non rilasciano alcuna sostanza nociva nel cibo.
La cottura effettuata con pentole o piastre ricavate dalla steatite, è particolarmente uniforme. Inoltre, cucinando con questo materiale si evita il rischio di bruciare le pietanze rendendole, quindi, cancerogene. Ed ancora, essendo un materiale totalmente antiaderente, è particolarmente indicato per la cottura dei cibi durante una dieta dimagrante, poiché non richiede l’utilizzo di grassi aggiuntivi.
Di contro troviamo il sistema di utilizzo, se può essere definito elemento negativo! Infatti, essendo una pietra con una bassa conducibilità di calore, gli elementi realizzati con tale materiale richiedono più tempo per raggiungere la gradazione ottimale per la cottura. In particolar modo, quando stiamo cucinando carne occorre raggiungere la temperatura migliore. Ma allo stesso tempo, quello che impiega ad infuocarsi lo impiega anche a raffreddarsi.
Quando si utilizza un elemento realizzato con la pietra ollare, occorre tenere a mente qualche indicazione specifica. In primis, bisogna avere delle premure quando si utilizza una nuova pietra ollare. Ci sono delle prassi da effettuare per evitare qualsiasi spiacevole incidente. Quando si acquista una nuova pietra ollare, occorre lavarla per bene con acqua salata ed asciugarla accuratamente. In questo modo si vanno ad eliminare tutte le tracce pericolose. Dopodiché, ungere la superficie che andrà in contatto con gli alimenti. Utilizzando dell’olio vegetale, cospargete tale superficie e lasciate riposare in questo modo per almeno 24 h.
Quando poi si procederà per la prima volta alla cottura, assicuratevi di farla riscaldare completamente ma in modo graduale. Questa prassi servirà ad evitare la formazione di piccole crepe o fessure sulla superficie, date dalla dilatazione non uniforme, che comprometterebbero una corretta cottura degli alimenti.
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