II pomodoro, come la patata, la melanzana e il peperone, appartiene alla famiglia delle solanacee. E’ pianta erbacea perenne, può raggiungere la lunghezza di diversi metri, ama il sole diretto, acqua a volontà, è sensibile al gelo, al vento e all’ombra. Con queste esigenze la produzione dei frutti corre rischi, ma è la serra a garantire la produzione durante tutto l’anno. Nel nostro clima può essere coltivato all’esterno nel periodo primaverile estivo.
I frutti sono rappresentati da bacche rotonde o allungate più o meno costolute.
I Paesi produttori sono: La Russia, gli Stati Uniti, l’Egitto e l’Italia. La produzione nazionale si attesta intorno ai sei milioni di tonnellate delle quali l’85% destinato alle conserve. Il 13% è destinato all’esportazione. L’Italia è Paese leader nella produzione di conserve e trasformati di pomodoro.
Il pomodoro ha molte varietà, ne esistono circa 4.000. Un continuo lavoro di miglioramento e selezione ha prodotto una diffusione ampia nel Bel Paese. Queste le principali varietà:
Il pomodoro giunge in Europa dopo la scoperta dell’America, nel 1544 e al seguito delle truppe spagnole di Cortez. Inizialmente fu accolto come un pegno, verso le dame, d’amore, di stima e per la sua vivacità ornamentale.
Il pomodoro, venne apprezzato nel Cinquecento e Seicento per i poteri afrodisiaci e impiegato in pozioni e filtri magici. Fu in quel periodo che nacquero nomi legati all’amore: love apple in Inghilterra, pomme d’amour in Francia, Libesapfel in Germania, e pomo-d’oro in Italia.
Il pomodoro, in altre lingue e solo più tardi, ricorre al termine tomati usato dagli indigeni. Fu solo intorno alla fine del 1700 che il pomodoro apparve in cucina,Si diffuse con grande rapidità e la produzione si estese soprattutto in Campania.
Gli spagnoli e gli inglesi lo diffusero nelle colonie e nei loro possedimenti.
Il pomodoro è prodotto che, grazie alla sua adattabilità e alla produzione in serra, ha potuto trovare spazio in diverse parti del mondo.
Il pomodoro è un antiossidante e vitaminizzante, per eccellenza. E’ ottimo per il trattamento contro l’invecchiamento cellulare.
Efficace contro i radicali liberi, ricco di betacarotene, licopene e vitamine, fa bene alle ossa, aiuta a regolarizzare l’attività del fegato, aiuta a smaltire i grassi nel sangue, previene le malattie cardiovascolari, facilita la digestione.
Alimento base della dieta mediterranea. E’ diuretico, digestivo e gustoso.
Il pomodoro è consigliabile sbucciarlo per qualsiasi uso se ne voglia fare, in effetti nella buccia sono presenti sostanze irritanti per lo stomaco.
Il pomodoro va applicato, dopo aver mescolato il succo con glicerina e sale, sulle mani, che ne beneficeranno ritornando morbide e levigate.
Le maschere di bellezza al pomodoro avranno il merito di donare pelle nutriente, rassodante e tonificante. Anche per l’acne il succo di pomodoro allevia i fastidi.
Il pomodoro nero Kumato ha fatto impazzire gli inglesi per le proprietà afrodisiache contenute nella sostanza gelatinosa che circonda i semi,
Il pomodoro in cucina è consigliabile accompagnarlo con olio extravergine di oliva o con un bicchiere di vino rosso. Il suo uso, per condire la pasta oppure utilizzato crudo in insalata, consente l’assimilazione, da parte dell’organismo, delle vitamine liposolubili che potenziano l’attività antiossidante del licopene.
Il pomodoro in cucina dona infinite declinazioni. L’estate regala allegri campi coltivati con varietà di pomodoro, che allietano la vista con il rosso dei frutti. In cucina l’impiego del pomodoro è sconfinato, dagli intramontabili piatti della tradizione, come la pappa al pomodoro, alle ricette più innovative. Diventa, quindi, il protagonista di moltissimi piatti, dall’antipasto al dolce.
Rosolato in padella con olio e aglio, tagliato a fette in insalata, infarcito con altri ingredienti, come il pane, il riso, formaggio, tonno. Perfetto utilizzato tra un piatto e l’altro per ripristinare gli equilibri in bocca, il nostro eroe può essere impiegato per realizzare granite o granite o sorbetti salati da accompagnare a crudi di pesce o carne.
Il pomodoro regala fantasia in cucina. In estate può rinfrescare le calde giornate estive con un gradevole cocktail, il Bloody Mary, ma inseriamoci anche nei dessert dove una nota di acidità non guasta, anzi, impreziosisce il risultato.
Accompagnati al pomodoro, crudo, invitiamo a preparare un ottimo sugo. Sarà sufficiente eliminare, con immersione in acqua calda, la scorza ai vostri pomodori maturi, spremerli con delicatezza, tagliarli a pezzi, per poi aggiungere basilico, olio extravergine d’oliva, sale. La vostra salsa è pronta! Veloce e trascinante.
Impiegato quotidianamente nella preparazione di tantissime ricette, la pizza ad esempio, ha scatenato la fantasia degli italiani che hanno fatto proprio l’ingrediente giornaliero della propria tavola, esaltandolo e ponendolo al centro della propria cucina. Nella preparazione dei primi o dei secondi il pomodoro prende spazio nella zuppa di pesce come nei brodetti, i pomodori ripieni di riso o con il cous cous. Per non parlare delle ricette realizzate in padella o al forno.
Ricetta di Lorena Fiorini
In una capiente padella fate soffriggere, a fuoco lento, l’olio con l’aglio, il peperoncino e il prezzemolo tritati finemente. Quando il trito assume il colore dorato, aggiungete i pomodori lavati e tagliati a fette, salate e lasciate cuocere per circa 30 minuti. Con l’aiuto di una forchetta schiacciate ed eliminate la buccia ai pomodori.
A parte cuocete la pasta in abbondante acqua salata, versatela nella padella, aggiungete il pecorino e fate mantecare. Unite le foglioline di basilico, mischiate per incorporare. Servite.
La strada si riempì di pomodori, mezzogiorno, estate, la luce si divide in due metà di un pomodoro, scorre per le strade il succo. In dicembre senza pausa il pomodoro, invade le cucine, entra per i pranzi, si siede riposato nelle credenze, tra i bicchieri, le matequilleras la saliere azzurre. Emana una luce propria, maestà benigna. Dobbiamo, purtroppo, assassinarlo: affonda il coltello nella sua polpa vivente, è una rossa viscera, un sole fresco, profondo, inesauribile, riempie le insalate del Cile, si sposa allegramente con la chiara cipolla, e per festeggiare si lascia cadere l’olio, figlio essenziale dell’ulivo, sui suoi emisferi socchiusi, si aggiunge il pepe la sua fragranza, il sale il suo magnetismo: sono le nozze del giorno il prezzemolo issa la bandiera, le patate bollono vigorosamente, l’arrosto colpisce con il suo aroma la porta, è ora! andiamo! e sopra il tavolo, nel mezzo dell’estate, il pomodoro, astro della terra, stella ricorrente e feconda, ci mostra le sue circonvoluzioni, i suoi canali, l’insigne pienezza e l’abbondanza senza ossa, senza corazza, senza squame né spine, ci offre il dono del suo colore focoso e la totalità della sua freschezza”.
Da Odi elementari, 1954
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