Conosci quali sono i piatti tipici campani? Scopriamo insieme i Top 5 con la ricetta del piatto tipico preferito non solo dai campani, ma anche dai numerosi turisti che decidono di visitare questa splendida regione.
La Campania è una regione che volge lo sguardo al mare e alla montagna. Ciò l’ha resa molto ricca dal punto di vista culinario e capace di soddisfare i gusti di prediligere carne o pesce. Sono moltissimi i piatti che nascono in questa terra e, molti, sono stati sdoganati a livello nazionale diventando un vero e proprio patrimonio culinario.
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Piatti tipici Campani – Top 5 con ricetta
5. Impepata di cozze.
Quando si pensa alla Campania, il primo riferimento è Napoli e il suo mare. In effetti molti piatti campani prendono vita dal mare e dalla sua ricchezza, come l’impepata di cozze.
Questo piatto è molto semplice da cucinare ma nasconde in sé tutta la bellezza della cucina tipica campana.
Pur essendo un piatto invernale in quanto è fondamentalmente un piatto caldo e leggermente brodoso, viene consumato spesso anche d’estate.
Il top è accompagnarlo con freselle piccole come fondo per il brodo o con pane raffermo abbrustolito.
4. Frittura di alici.
Se camminate per le vie napoletane potete notare molti turisti con in mano un cono di carta con delle piccole alici fritte (e non solo). Piatto tipico di tutta la Campania, la frittura di alici ha una lunga storia, tanto da avere due ramificazioni. Esiste infatti la frittura di alici di Cetara e di Menaica. La prima è un borgo marinaro molto ricco di alici, dove la pesca viene effettuata da centinaia di anni. Mentre Menaica è una città salernitana dove viene effettuato un tipo di pesca diverso. A seconda dei gusti esiste quindi questa differenziazione. Molti aggiungono alle alici altre pietanze come zeppoline di alghe, anelli di calamari fritti, ecc.
3. Pastiera napoletana.
Il dolce per eccellenza consumato durante le festività campane (in special modo la Pasqua) è la pastiera napoletana. Un tripudio di dolcezza e cremosità ma anche di varietà. La sua ricetta infatti ha un’origine tipica tradizionale a cui però molti aggiungono un elemento segreto capace di caratterizzare il dolce in base al proprio gusto. Stesso discorso per la realizzazione. Basti pensare che il grano può essere passato al setaccio, tritato, naturale o con aggiunta di crema pasticciera. Il gusto sarà completamente diverso anche con queste piccole variazioni e ciò rende la pastiera napoletana un qualcosa di unico.
2. Ragù napoletano.
Non c’è domenica senza ragù! Ma anche qui, come per la pastiera, la preparazione è un tabù. C’è chi usa la carne tritata, chi mette i pezzi interi. Chi usa certe parti piuttosto che altre. Chi usa il pomodorino, chi la passata, chi i pelati. In poche parole, il ragù da piatto tradizionale campano diventa piatto tradizionale familiare perché per ogni famiglia c’è una ricetta personale che lo rende il migliore di tutti.
1. Piatti tipici campani: primo classificato è la Pizza napoletana.
Famosa in tutto il mondo e centro di diatribe culinarie, la pizza napoletana non si tocca se non per mangiarla. La tradizione vuole infatti che la si mangi con le mani e non con coltello e forchetta. Un semplice impasto che si presta a mille preparazioni è però la Margherita a detenere lo scettro di pizza preferita. Non per niente è stata quella dedicata alla Regina Margherita. Simbolo dell’umiltà (fatta con ingredienti poveri) e della bontà dei campani, questa pizza riesce a cogliere tutto il positivo che la Campania ha da offrire. La migliore è quella cotta al forno a legna ma anche quella fatta in casa è ottima.
Piatti tipici Campani: la ricetta per una buona Pizza Napoletana.
Ingredienti (per circa 10 pizze)
2 kg di farina 00
1 litro di acqua
3 grammi di lievito di birra fresco (o 1 grammo se si usa il secco)
50 grammi di sale
Procedimento:
Sciogliere il sale nell’acqua calda aggiungendo il lievito e una piccola porzione di farina;
Impastare lentamente e incorporare poco alla volta la restante farina;
Lavorare l’impasto fino a renderlo omogeneo, liscio e compatto, per non più di 10 minuti;
Continuare con questo movimento fino a quando tutta la farina si è assorbita, e la pasta si è staccata dalle pareti della ciotola (nel gergo si dice incordata);
Lasciare lievitare (coperto con un panno) per due ore;
Iniziare a formare i panetti (o le “palline”) che nel gergo si chiama staglio. Il disciplinare della pizza napoletana dice che il peso di uno di essi può variare dai 180 ai 250 grammi;
E poi…
I panetti devono lievitare (nel gergo si chiama appretto) per almeno altre 4 ore che possono diventare anche 6 ore nei periodi più freddi dell’inverno. Al termine questo impasto è utilizzabile per le 6 ore successive;
Solo quando il panetto è ben rilassato può avvenire la stesura della pizza (un panetto poco “rilassato” tende a ritornare nella posizione iniziale quando si tenta di stenderlo, effetto molla);
La stesura andrà realizzata sempre su una spianatoia (coperta con un velo di farina) sfruttando le dita di entrambe le mani. Il movimento deve dare l’idea di spingere ai bordi l’aria contenuta nell’impasto, premendolo e ruotandolo più volte per ottenere un risultato uniforme;
La parte centrale dovrà essere spessa non più di mezzo centimetro, mentre il bordo dovrà avere un’altezza compresa tra 1 o 2 cm;
Coprire con pomodoro, mozzarella, sale e un filo d’olio e cuocere a seconda del proprio forno (la pasta deve risultare dorata).
Ricordiamo che la ricetta originale non ammette l’uso di alcuno strumento in questa fase, quali mattarelli o macchina a pressa a disco.
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Abbiamo avuto il piacere di conoscere quali sono i principali piatti tipici campani, ma soprattutto l’onore di conoscere la ricetta della vera Pizza Napoletana!
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