Oggi vogliamo presentare ai lettori di Mondo Mangiare una ricetta “povera”, forse la più povera che io conosca, il nome racchiude tutto: Acquacotta del Nonno.
Il testo che segue è un estratto dal libro “Tuscia a Tavola” di Italo Arieti, uno dei maggiori ed appassionati divulgatori della gastronomia del territorio viterbese.
Acquacotta
“Cotta in acqua, questo il significato facilmente comprensibile del termine acquacotta, una particolare zuppa che ha rappresentato per secoli il pasto quotidiano della gente della Tuscia e, in special modo, dei contadini e dei guardiani delle mandrie di buoi, chiamati “Butteri”, i famosi cow-boys della Maremma tosco-laziale. […]
Un piatto definito “povero”, preparato con i prodotti della terra disponibili al momento della preparazione, che aveva come base fondamentale il pane, quello raffermo, indurito, che, sia i contadini, che i butteri, i pecorai, come i pescatori, andando al lavoro, portavano abitualmente nel loro “tascapane”. […]
L’altro elemento fondamentale era rappresentato dall’olio extravergine d’oliva (ad link), sempre disponibile nelle case dei contadini, poichè nel pezzetto di terra che essi coltivavano non mancava mai qualche pianta d’olivo. A proposito dell’olio d’oliva, occorre puntualizzare e ribadire che la caratteristica fondamentale dell’acquacotta risiede nel fatto che questo olio extravergine d’oliva viene aggiunto direttamente nel piatto singolo, a crudo, ed in abbondanza, con un vantaggio non soltanto dal punto di vista dietetico, ma anche di gusto, poichè l’aroma tipico e robusto dell’olio di produzione locale conferisce a questa zuppa un sapore originale e caratteristico, che la distingue da tutte le altre zuppe”.
Ma passiamo agli ingredienti ed alla preparazione dell’ Acquacotta del Nonno.
Prendiamo una pentola, mettiamo dell’acqua, la verdura di campo lavata, aggiungiamo abbondante aglio incamiciato, un bel mazzetto di mentuccia (nepetella), un po’ di peperoncino, un pizzico di sale, delle patate. Prima di impiattare metteremo un uovo (per ogni commensale) a cuocere nell’acqua di cottura. In una ciotola mettiamo del pane raffermo ed un filo d’olio extravergine d’oliva, noi abbiamo utilizzato Re Laris di Frantoio Tuscus (ad link). Aggiungiamo l’acqua di cottura, ricomponiamo con le verdure ed infine adagiamo sopra l’uovo, con ancora abbondante olio extravergine. A piacimento c’è chi aggiunge pecorino, grattuagiato o a fettine sottili. Buon appetito!