In questi giorni è stato lanciato un allarme dal Ministero della Salute riguardo a spinaci surgelati contaminati che hanno portato a quattro casi di intossicazione. Sono state avviate le procedure del sistema di allerta su scala nazionale, e i lotti interessati dalla contaminazione sono stati sequestrati in via precauzionale. Le analisi dell’Ufficio Igiene degli alimenti dell’Ast (ex Asl) hanno appurato che negli spinaci sono state trovate tracce di mandragora, un’erba velenosa che può infestare le coltivazioni di vegetali commestibili.
Ma cos’è la mandragora? E quali sono i sintomi se viene ingerita?
La pianta incriminata
La mandragora officinalis (Atropa mandragora) è un’erba ampiamente diffusa in tutta l’area mediterranea. In antichità, a causa della biforcazione delle radici che ricordano una figura umana e il potere anestetizzante, veniva considerata una pianta magica e medicamentosa.
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Nell’Antica Grecia veniva usata per conciliare il sonno, mettendone una radice in camera o aggiungendone un estratto alle bevande. Veniva usata anche per le sue proprietà lenitive, analgesiche, anestetiche e afrodisiache e per le proprietà allucinogene. Proprietà richiamate anche nella Bibbia, che non è l’unico testo a citare questa particolare erba. Nella letteratura ci sono numerosi riferimenti alla mandragora, a cominciare da Machiavelli che la usa come titolo della sua commedia, considerata il capolavoro del teatro del Cinquecento, sottolineando le sue proprietà afrodisiache e fecondative.
Ricorre anche nella saga di Harry Potter che riprende la leggenda del pianto della mandragora. Nel secondo libro, Harry Potter e la camera dei segreti, si racconta che la pianta, una volta estratta dalla terra, urla e piange così forte da rendere pazzi gli uomini. Ma se viene rinvasata può essere utile per creare antidoti che guariscono le persone pietrificate.
Un’erba allucinogena
La mandragora, leggende a parte, è in realtà un’erba tossica in tutto e per tutto. Contiene alcaloidi che possono provocare allucinazioni e alterazioni cardiache. Nelle forme più lievi di intossicazione provoca nausea, vomito, problemi intestinali, secchezza delle fauci e difficoltà a urinare. Nei casi più gravi si arriva anche ad allucinazioni, delirio e tachicardia.
E’ caratterizzata da fiori di un blu pallido, frutti gialli, foglie oblunghe ovali e ha delle radici biforcute e carnose dove sono più concentrate le sostanze pericolose.
Per evitare l’intossicazione è meglio fare attenzione alle piante che si stanno raccogliendo e mangiando.