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Birra scura: 5 cose da sapere

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Birra scura: bruna, sensuale e languida… Gli stessi aggettivi che si userebbero per descrivere una bella donna si possono usare per definire l’inebriante birra scura, deliziosa bevanda, nettare divino, noto sin dall’atichità.
La birra scura è ottenuta come la sua sorella chiara, dalla fermentazione dell’orzo che tramite macerazione e germinazione si trasforma in malto, fase alla quale succedono essiccazione, tostatura, macinatura e miscelazione con acqua calda da 40° a 70°, variante di temperatura che ne determina le diverse qualità, con aggiunta finale di luppolo che conferisce il classico gusto amaro.
Per la birra scura, decisiva è la fase di fermentazione che ne diversifica gusto e colore, donandole quel tipico aroma fruttato e aromatico di luppolo fresco, in una tonalità accattivante, compatta, tendente al ramato scuro digradante in delicati vortici spumosi.

Birra scura artigianale - Foto: brewtheplanet
Birra scura artigianale – Foto: brewtheplanet

Intrigante è sapere che questo tipo di squisitezza, possiede anche alcune interessanti proprietà. Infatti, secondo alcuni autorevoli studi, sembra sia in grado di fortificare il sistema immunitario tramite il luppolo, capace di inibire appunto con vari meccanismi sia pure in minima parte, la comparsa del tumore, essendo un vegetale dello stesso ceppo della canapa contenete quindi lo Xantumolo, sostanza inibitrice. Un’altra notizia notevole riguardo alla birra scura è il fatto, che contenga elevate quantità di vitamina B6, capace innanzi tutto di rendere stabile l’umore, contrastando la depressione e/o l’eventuale comparsa di problemi cardiaci.

Il luppolo è una pianta a fiore appartenente alla famiglia delle Cannabaceae; ordine delle Urticali
Il luppolo è una pianta a fiore appartenente alla famiglia delle Cannabaceae; ordine delle Urticali

Birra scura: 5 cose da sapere

Anticamente usata dalle donne sumere come cosmetico in impacchi e bendaggi intrisi, in qualità di disinfettante dato l’alcool contenuto, si è rivelata in effetti utile alla luce delle odierne conoscenze scientifiche, a contrastare i primi segni d’invecchiamento della pelle del viso, essendo ricca di minerali e sostanze nutritive che aiutano a mantenerne tono ed elasticità. Ben lo sapevano gli antichi Egizi, durante la mummificazione offrivano in dono a Iside, dea della magia, grandi orci ricolmi della migliore birra scura, affinché preservasse anche nell’aldilà le sembianze giovanili dei defunti, per poi restituirle loro al momento del risveglio…

Iside, Dea della maternità, della fertilità e della magia, nella mitologia egizia
Iside, Dea della maternità, della fertilità e della magia, nella mitologia egizia

La birra scura si può annoverare a buon diritto, date le ottime sostanze che contiene, come, zuccheri, tannini, destrine, vitamine del gruppo B, a un rimedio fra nutrimento e medicina.
Il suo alto contenuto di acido folico, vitamina contenuta nei cereali basilare per la crescita e riproduzione cellulare, è indispensabile a stabilità e sviluppo scheletrico, al benessere degli organi riproduttivi siano essi maschili che femminili e al buon funzionamento del sistema nervoso.

Anche nell’antica Roma, dove secondo gli storici, la birra scura insieme all’altra più comune varietà, fu conosciuta prima del vino e inizialmente considerata una bevanda inferiore allo stesso, pure se ne producevano ragguardevoli quantità anche se prive di spuma e meno conservabili rispetto alle odierne.

Raffigurazione banchetto romano - Foto: giornaledellabirra
Raffigurazione banchetto romano – Foto: giornaledellabirra

Una curiosità riguardo alla birra scura, è che secondo Plinio, venisse usata, bevuta e preferita alla chiara, anche nella ricorrenza tipica Romana della festa di Bacco o Baccanali, occasione in cui gli antichi romani si riunivano per festeggiare tale divinità, familiarizzando con le popolazioni conquistate, ospitate in luoghi remoti dell’Impero, dilettandosi in festeggiamenti, canti, talora sesso orgiastico e allegria, tracannando oltre che enormi quantità di vino sovente, ancora in fase di semplice spremuta d’uva, anche calici di aromatica birra scura dal sapore vellutato, dirompente, che dopo il vino rendeva alticci ma non troppo, sino al giusto grado di incoscienza, vagamente brilli, fra suoni, danze, cadenze ritmiche di sistri e flauti, in un crescendo di beata felice leggerezza, convogliante in fiumi di fresca, spumeggiante, ambrata birra scura, che gorgogliando in rivoli trascinava nel più assoluto piacere.






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