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Consumare insalata in busta aumenta il rischio di intossicazione? No, se segui questi consigli

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Consumare insalata in busta aumenta il rischio di intossicazione? No, se segui questi consigli

L’insalata in busta rappresenta una delle innovazioni del settore agroalimentare di maggiore successo negli ultimi anni. Questo perché risponde perfettamente ad una delle esigenze più comuni della nostra società: risparmiare tempo.

Infatti essa rappresenta il principale pasto consumato soprattutto nel periodo estivo, in cui si vuole conciliare due principi fondamentali: gustare la freschezza e la genuinità delle verdure approfittando di una breve pausa pranzo dal lavoro.

Ma siamo poi così sicuri che l’insalata in busta rappresenta un alimento sano e genuino? Scopriamolo insieme.

Consumare insalata in busta aumenta il rischio di intossicazione? No, se segui questi consigli
Colte, pulite, lavate e confezionate: le insalate in busta sono lavorate in 24 ore, per darci un prodotto fresco e pronto all’uso. (http://www.salepepe.it)

Consumare insalata in busta aumenta il rischio di intossicazione?

Oggigiorno non esiste supermercato in cui nei banchi frigo vicini a frutta e verdura non si trovino ortaggi confezionati, a partire da una vasta gamma di insalate in busta, a cui possiamo aggiungere altre verdure, come carote, rucola, erbe aromatiche. Nulla di più pratico per chi, come me, ha i minuti contati per preparare il pranzo o la cena al ritorno dal lavoro. Diversi servizi televisivi ed articoli di giornale però hanno messo la pulce nell’orecchio dei consumatori, facendo sorgere dubbi sulla sicurezza di mangiare cibo pronto in busta.

Per far si che un prodotto pronto sia sicuro, i dovuti controlli devono verificare che i produttori abbiano rispettato le regole di preparazione e di conservazione. Secondo quanto dimostrano recenti studi che ne hanno analizzato la qualità, sembrerebbe che possiamo fidarci di questi prodotti. Ma solo se anche noi consumatori finali rispettiamo le buone norme di utilizzo. In caso contrario, l’insalata in busta può risultare un alimento dannoso e, in alcuni casi, pericoloso.

Consumare insalata in busta aumenta il rischio di intossicazione? No, se segui questi consigli

Il problema principale nel consumare insalata in busta è rappresentato dai batteri. Se il prodotto non è ben preparato o conservato, si creano le condizioni ideali per una proliferazione batterica, la cui ingestione può provocare un’intossicazione alimentare e seri disturbi gastrointestinali.

Consumare insalata in busta aumenta il rischio di intossicazione? No, se segui questi consigli
l’insalata andrebbe comunque rilavata sempre per evitare brutte sorprese. (http://www.tuttasalute.net)

Qual’è il modo corretto e sicuro per consumare le verdure fresche in busta?

  • Seppur già lavate ed asciugate come scritto sulla confezione, è sempre buona norma lavarle prima del consumo. Si consiglia un lavaggio con acqua e bicarbonato di sodio, per garantire una pulizia totale del prodotto.
  • Non comprare sacchetti gonfi di aria. I sacchetti infatti, si gonfiano di aria per effetto di processi fermentativi ad opera batterica.
  • Controllare bene la data di scadenza e scegliere sempre il prodotto con la scadenza più a lungo preferendo quindi il prodotto più fresco. Più si avvicina la data di scadenza e più è facile che proliferano i batteri.
  • Mantenere sempre la stessa temperatura, per questo si consiglia, al momento dell’acquisto, di riporla negli appositi sacchetti frigo, soprattutto in estate. Appena a casa, riporla subito in frigo.
  • Verificare che l’insalata, al momento dell’acquisto e del consumo sia integra. Se sono presenti foglie di colore verde scuro, annerite o avvizzite significa che il prodotto si sta alterando ed è iniziata una proliferazione batterica.
  • Una volta aperta la confezione, consumare immediatamente l’insalata o al massimo entro 24 ore.

In conclusione, se le insalate in busta rispettano le norme igenico-sanitarie di preparazione e conservazione sono alimenti sicuri con i quali, tuttavia, bisogna utilizzare qualche accorgimento in più per evitare il rischio di intossicazione.


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