Cosa mangiare in Friuli Venezia Giulia? Top 5 con ricetta.
La cucina del Friuli Venezia Giulia è ricca di specialità del territorio. Antipasti a base di crudo San Daniele e Montasio, primi come i “Blecs” al Tazzelenghe, e secondi della tradizione come il “goulash” triestino, sono i suoi capisaldi. Per non parlare dei dolci caratteristici, come la “Gubana” di Udine, realizzata con pasta lievitata, frutta secca e grappa, e la “pinza”. Se state pensando di visitare a breve questa piccola regione italiana, al confine con la Slovenia e l’Austria, non potete non conoscere la top 5 dei piatti tipici più gettonati. Scopriamoli insieme partendo dalla quinta posizione, fino ad arrivare al primo classificato, di cui vi forniamo la ricetta originale.
Visita le migliori località del Friuli Venezia Giulia. Prenota ora il tuo viaggio!
Cosa mangiare in Friuli Venezia Giulia? 5° posto Jota triestina.
Tipica di Trieste e provincia, la Jota è una minestra che richiama i sapori della cucina nordica. A base di crauti, patate e fagioli, viene insaporita dall’utilizzo del lardo e della pancetta, dalle costine o da altra carne di maiale affumicata.
Cosa mangiare in Friuli Venezia Giulia? 4° posto Salame all’aceto.
“Salam tal aset”, nella lingua friulana, è una pietanza semplice e corposa al tempo stesso. La sua realizzazione prevede la cottura in padella del salame, fatto sfumare con l’aceto. La salsa che ne deriva, lasciata addensare sul fuoco, è perfetta per accompagnare crostini di polenta.
Cosa mangiare in Friuli Venezia Giulia? 3° posto Cjarsons.
I Cjarsons sono dei particolari ravioli, realizzati con un impasto di farina 00 e acqua, farciti con un ripieno particolare. Il ripieno varia in base alle zone di produzione. Solitamente è composto da un mix di sapori dolci e salati, dati dalla presenza di frutti come mele e pere, erbette aromatiche, spinaci, patate, cacao e cannella. La tradizione vuole che i cjarsons vengano serviti con burro fuso e ricotta affumicata grattugiata, o farina di mais tostato.
Cosa mangiare in Friuli Venezia Giulia? 2° posto Musetto con la brovada.
La brovada DOP è un contorno leggero, tipico delle alte valli del Friuli. Si ottiene dalla fermentazione in tini di rape selezionate, coperte con vinaccia di uva nera. Trascorso il tempo di maturazione, le rape vengono grattugiate e confezionate. Vista l’alta digeribilità e qualità del prodotto finito, la brovada è ideale per accompagnare secondi a base di carne o legumi. In abbinamento al “Muset”, un insaccato simile al cotechino, e alla minestra di fagioli e patate. Rappresenta uno dei migliori piatti di tutta la regione.
Cosa mangiare in Friuli Venezia Giulia? 1° posto Frico e polenta.
Il Frico della Carnia è senza dubbio il piatto per eccellenza della gastronomia friulana. Merita il primo posto della classifica per la sua storia antichissima e per il sapore intenso, seppur semplice. Simile nell’aspetto ad una frittata, è realizzato con una base di formaggi di diversa stagionatura. Può essere presentato sia in versione morbida, arricchito da ortaggi come patate, cipolla, porro o zucca, erbe aromatiche o speck. O in versione friabile, con panatura di farina di mais. In tutti i casi, è ottimo se servito con la polenta.
Ingredienti
- 500 gr di patate
- 500 gr formaggio Montasio
- 3 cipolle
- sale e pepe
- olio extravergine d’oliva (o burro)
Preparazione
Per ricreare la prima variante della ricetta, grattugiate le patate e le cipolle sbucciate e fatele soffriggere in casseruola con il burro. Quest’ultimo può essere sostituito dall’olio extravergine d’oliva o dallo strutto. Dopo dieci minuti, unite 500 grammi di formaggio Montasio grattugiato (in alternativa qualsiasi altro formaggio), stagionato e semistagionato. Salate, pepate e lasciate cuocere venti minuti. Versate il composto ottenuto in una padella antiaderente, leggermente unta. Fate abbrustolire a fuoco vivo il frico da entrambi i lati. Servite con fette di polenta cotta e ripassata in padella col burro. Se volete ottenere il frico friulano croccante, fate sciogliere sul fuoco, in una casseruola unta, il formaggio Montasio, semistagionato e stagionato, nella stessa quantità. Una volta ottenuto il composto omogeneo, trasferitelo in una padella antiaderente, cospargetelo di farina di mais e attendete che si formi la crosticina friabile da entrambi i lati. Una volta tolto dal fuoco, il frico può essere modellato a forma di cestino, all’interno del quale, ovviamente, servire la polenta morbida.
Buon appetito!