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Gli italiani mangiano sempre più frutta e verdura e meno carne. Verso il vegetarianismo…

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E’ di pochi giorni fa la pubblicazione della versione definitiva del Rapporto Coop 2018 relativo al sondaggio di fine anno di Coop Nomisma, in cui si evince che la popolazione italiana ha mostrato un crescente interesse al consumo di frutta, verdura e a prodotti a base di cereali, con una spiccata preferenza di prodotti Bio. Ciò a dimostrazione che, nell’ultimo anno, gli italiani hanno scelto di orientare la loro attenzione verso consumi sempre più green, non solo per salvaguardare la loro salute, ma anche per il rispetto dell’ambiente.

Gli italiani mangiano sempre più frutta e verdura e meno carne. Verso il vegetarianismo…

Non si tratta soltanto di una preferenza, ma di una vera e propria scelta di vita che riguarda gran parte della popolazione italiana. A conferma di questi trend alimentari, attualmente più di un italiano su 10 è vegano o vegetariano. Un altro dato che emerge dal Rapporto Coop è la tendenza di una spesa minore per latte, derivati e carne, il cui acquisto, rispetto al 2010, è diminuito rispettivamente dello 0,5% e dell’1,3%.

Non solo: le previsioni per i prossimi cinque anni annunciano un ulteriore aumento del consumo di frutta, verdura e legumi, rispettivamente del 37%, 38% e 27%. Nello stesso tempo, si prevede anche una diminuzione del consumo di carni rosse, salumi e affettati, con un calo pari al 25%.

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photocredit: www.essereanimali.org

Un team di ricercatori si è proposto di sviluppare una cosiddetta dieta planetaria, ovvero una dieta che non si concentra solo sulle persone ma anche sul pianeta. Questo nuovo regime alimentare potrebbe essere una delle soluzioni efficaci per poter sfamare la popolazione mondiale e allo stesso tempo salvaguardare la vita del nostro pianeta. Cosa prevede la dieta planetaria? Soltanto una volta a settimana il consumo di carne bianca o pesce ed un bicchiere di latte. Frutta e verdura, invece, dovranno essere la metà delle pietanze nei nostri piatti.

La dieta planetaria, se intrapresa con l’intento di salvaguardare l’ambiente oltre che la nostra salute, potrebbe essere il giusto trampolino di lancio verso un regime alimentare vegetariano o vegano, per il rispetto anche degli animali.

Vegetarianismo, dalle origini od oggi

I dati parlano chiaro: nel 2000 in Italia i seguaci della dieta vegetariana erano un milione e mezzo, oggi sono circa 4 milioni e nel 2050, secondo l’istituto di ricerca Eurispes, saranno 30 milioni: un aumento vertiginoso nell’arco di pochissimo tempo. Tuttavia, quella che sembra essere una nuova moda da seguire, non è altro che un ritorno alle origini. Proviamo a tornare indietro nel tempo… Basti pensare ai nostri antenati che, seppur per sopravvivenza e non per scelta, erano vegetariani. Durante la preistoria, infatti, fino a quando l’uomo non ha avuto la possibilità di cacciare animali, la dieta era a base di frutta, erbe e radici. In seguito ad una glaciazione, per un lungo periodo di tempo, l’uomo non poté più cibarsi di vegetali e fu costretto a cacciare animali per sopravvivere. La svolta arrivò circa dieci milioni di anni fa, ovvero quando l’uomo iniziò ad allevare animali.

Ciononostante, non appena esso ebbe la possibilità di riflettere sulle proprie scelte alimentari, guidato dal proprio stile di vita e, soprattutto, dal proprio pensiero religioso, nacquero le prime ondate di misticismo che sfociarono nel rifiuto di mangiare carne. Ne è esempio la Grecia del VI secolo a.C, nella quale si diffusero le idee dell’orfismo, i cui seguaci credevano nella trasmigrazione delle anime e per questo conducevano una vita sobria, evitando qualsiasi cibo di origine animale, incluso le uova e addirittura la lana per gli indumenti.

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Vegetarianismo per il rispetto degli animali, per la salvaguardia dell’ambiente e per la propria salute. (photocredit by pixabay.com)

Il primo seguace del vegetarianismo fu il filosofo greco Pitagora ed i suoi fedeli furono detti, appunto, “pitagorici”. Pitagora non fu l’unico filosofo a sostenere che la natura offrisse frutti a sufficienza, come infatti Plutarco e poi Porfirio.

Più tardi poi, anche Gandhi, guidato dal suo pensiero religioso impegnò tutta la sua vita alla non violenza e al rispetto della vita animale, principio fondamentale dell’induismo, buddismo e giainismo. E’ in suo onore che, il 2 ottobre (giorno di nascita di Mohandas Gandhi) si celebra la giornata internazionale della nonviolenza.

Vegetarianismo per la salute

Soltanto quando le ragioni divennero salutistiche e non più soltanto spirituali ed etiche, ecco che nacque il vegetarianismo. Sempre più medici in Europa iniziarono a promuovere la dieta vegetariana. Nel tempo, molte ricerche hanno confermato che l’eccesso di carne rossa è nocivo, ma non solo. Di questo aspetto ne parliamo più avanti.

Oggi l’attenzione è rivolta anche alla tutela dell’ambiente: giusto per fare un esempio, sappiamo bene che gli allevamenti intensivi sono responsabili di emissione di gas serra.

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Sono molti i benefici che una dieta vegetariana apporta. (photocredit: pixabay.com)

Riassumendo, i principali aspetti di una dieta vegetariana sono:

  • in primis il rispetto per gli animali,
  • i benefici per la propria salute,
  • la tutela dell’ambiente.

Non sembrano buoni motivi per intraprendere una dieta vegetariana? Esaminiamo ora i benefici di una dieta vegetariana invitandovi a riflettere su ogni singolo aspetto affinché, a fine lettura sarete in grado di giustificare la scelta del vostro stile alimentare!

Perché scegliere uno stile di vita vegetariano?

Con alimentazione “vegetariana”, si intendono, in ambito scientifico, tutte le varianti, dalla latto-ovo-vegetariana alla vegana (100% vegetale), anche se invece nel linguaggio comune si utilizza il termine “vegetariana” per intendere la latto-ovo-vegetariana. In parte abbiamo già accennato alcuni motivi validi per intraprendere uno stile di vita vegetariano: il rispetto degli animali, la salute, e la salvaguardia dell’ambiente.

Vegetarianismo per il rispetto degli animali

Quando si parla di rispetto degli animali, si parla anche di coerenza. Quanti sono gli animalisti che si battono contro l’abbandono di cani e gatti, ma poi mangiano altri animali? O, peggio ancora, persone di cuore che salvano un animale dalla strada per poi cibarlo di altri animali che per lui hanno dovuto vivere in gabbia (crocchette e carne in scatola per animali)? Il più delle volte, chi sceglie di essere vegetariano lo fa per il rispetto degli animali, solo in seguito poi realizza i benefici per la salute e l’impatto ambientale ad esso collegato. Ma se non vi è coerenza, allora è meglio lasciare stare.

Vegetarianismo per salvaguardare l’ambiente

Parliamo ora dell’impatto ambientale: riuscite ad immaginare a cosa si nasconde dietro ad una fettina di carne che mettiamo nel piatto? Un allevamento intensivo non solo richiede enormi spazi per i pascoli. Ma altrettanti ettari di terreno da impegnare per la coltivazione di soia, legumi e cereali necessari per alimentare gli animali. Per non parlare poi della quantità di acqua che occorre per queste coltivazioni. Tutto questo va a discapito dei paesi del Terzo Mondo, a cui vengono sottratti terreni e piante da frutto per adibirli a pascoli e coltivazioni.

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Quanti ettari di terreno occorrono per gli allevamenti intensivi? (photocredit: pixabay.com)

Vegetarianismo per la propria salute

Arriviamo ora a parlare dell’aspetto che più dovrebbe catturare l’attenzione, quello che riguarda la propria salute. Sarebbe troppo scontato affermare che la carne è tossica, che favorisce lo sviluppo di tutte le malattie degenerative, come quelle vascolari ed il cancro, che a causa delle proteine può essere causa di insufficienza renale, ecc… Proviamo invece a vedere l’altra faccia della medaglia, quella che riguarda i benefici sul nostro organismo. Spesso si pensa che per una maggiore resistenza fisica il corpo ha bisogno di una grossa bistecca al sangue. Niente di più sbagliato! Basti pensare che i gorilla e tante altre specie prendono la loro grande forza da frutta e foglie, ricche di vitamine, calcio, ferro e altri sali minerali.

Sempre grazie al potere delle sostanze presenti nei vegetali, il rischio di contrarre malattie degenerative è realmente ridotto. Fra le più comuni della nostra società troviamo: artrite, artrosi, diabete, obesità, osteoporosi. Vogliamo poi parlare della stitichezza? Soltanto l’elevata presenza di fibre può regolarizzare l’intestino. Sono numerose ricerche poi a dimostrare la percentuale di tumori evitabili con una dieta che prevede il consumo di frutta, verdura e fibre.

Tutto quanto appena detto ha valore se chi sceglie uno stile di vita vegetariano segue correttamente una dieta bilanciata, in grado di fornire all’organismo un perfetto apporto dei nutrienti necessari.

Riconosci nell’animale un soggetto, non un oggetto?

Allora sii coerente, non domandare “che cosa” mangiamo oggi, ma “chi” mangiamo oggi.

(Charlotte Probst)


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