Studi recenti hanno stabilito che i legumi aiutano a combattere diabete e sovrappeso perché innalzano di poco il picco glicemico e, grazie all’apporto di fibra, mantengono attivo l’intestino favorendo una regolare peristalsi e una corretta metabolizzazione degli zuccheri. I legumi non affaticano il fegato perché le proteine vegetali sono più leggere da assimilare di quelle animali. Inoltre aiutano a ridurre il colesterolo perché le fibre e i sali presenti nei legumi liberano il sangue dal surplus di grassi.
I ceci combattono i trigliceridi
Tra i legumi i ceci sono quelli più calorici: contengono il 6% di grassi e il 55 % carboidrati. Oltre ad essere ricchi di amido vitamine e acidi gradi i ceci contengono anche saponine, sostanze che aiutano a eliminare trigliceridi e colesterolo dall’intestino. Hanno una buona percentuale di cellulosa ma devono essere consumati con attenzione da coloro che soffrono di patologie gastrointestinali. Così come gli altri legumi i ceci sono più digeribili se privati del involucro che li avvolge.
Con la soia ti proteggi dal cancro al seno
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I fagioli di soia contengono preziosi agenti antiossidanti in percentuale maggiore rispetto ad altri legumi. Sono molecole capaci di influenzare i processi legati alla crescita incontrollata di cellule tumorali, soprattutto ormonodientendi, come i tumori al senso e alla prostata. La quantità consigliata giornaliera di fagioli e per sfruttare l’effetto antitumorale è di 50 g.
I fagioli abbassano la pressione
Rispetto alla soia, i fagioli hanno un contenuto più basso di proteine e per assimilarne al meglio i nutrienti bisogna consumarli insieme al riso o pasta integrale. Con questo abbinamento, infatti, si ottiene un apporto proteico e di aminoacidi ottimale. Studi recenti hanno rivelato che il consumo abituale di questo legume migliora la pressione e riduce il peso.
Le fave ripuliscono il colon
Le fave si possono consumare secche o fresche: in tal caso si mangiano al naturale accompagnate da pane e formaggio. Oppure si arrostiscono e si tagliano a metà, come si fa con le caldarroste. Se private del tegumento non necessitano di ammollo e se ne ricava una purea dolciastra, da abbinare a verdure amare. Se le consumiamo secche bisogna lasciarle in ammollo come per i ceci e i fagioli. Le loro proteine sono un valido sostituto di quelle animali e in più mantengono attivo l’intestino.
Le lenticchie sono antiossidanti
Le lenticchie sono ricche di zucchero, proteine, ferro e rame. Sono i legumi più digeribili e antiossidanti. Si possono acquistare secche o in barattolo: prima di cucinarle bisogna lavarle sotto il getto dell’acqua. Tra le qualità più pregiate si segnalano quelle di Castelluccio, piccole e saporite. Poi c’è la qualità rossa, detta “egiziana”, molto diffusa in oriente, e quella verde di Altamura, adatta per i contorni.
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