Il Bio non Bio, scopri cosa si nasconde dietro la truffa del falso Bio
Siamo proprio sicuri che tutti i prodotti presenti sugli scaffali dei supermercati siano effettivamente Bio? O forse qualche azienda, approfittando della “moda” di preferire i prodotti Bio agli altri ha approfittato per apporre il marchio su un prodotto che di Bio non ha affatto nulla? E’ recente la notizia riguardo proprio la truffa del falso Bio. Cerchiamo di capire quanto accaduto e di prestare attenzione ai prodotti che acquistiamo.
Il Bio non Bio, scopri cosa si nasconde dietro la truffa del falso Bio
Ragusa, 2 novembre 2017. Grazie ad un’operazione delle Fiamme Gialle è stata scoperta una maxi truffa: aziende finte biologiche che immettono prodotti irregolari nel mercato agroalimentare dal 2015. Si tratta di oltre 10 tonnellate tra prodotti chimici, concimi alterati e pesticidi rigorosamente vietati in agricoltura biologica. Né gli enti certificatori che avrebbero dovuto fare i dovuti controlli, né le analisi di laboratorio eseguite a campione sui prodotti hanno mai rintracciato tali sostanze.
A produrre questi prodotti Bio non Bio, sono proprio aziende certificate Bio che, non solo percepivano contributi dalla Ue, ma truffavano i consumatori, vendendo i loro prodotti a prezzi molto elevati. La truffa, che va avanti dal 2015 è costata agli italiani ben 8 milioni di euro. Le aziende coinvolte sono dislocate nella provincia di Ragusa e Siracusa e coltivavano solo frutta e verdura non bio. Nonostante fossero registrati negli elenchi del Ministero delle politiche agricole come imprese edite alla produzione mista, cioè convenzionale e biologica.
La domanda nasce spontanea: chi è che deve garantire a noi consumatori la reale qualità dei prodotti? Siamo sicuri che la filiera dei controlli sia così efficiente da certificare le caratteristiche che un prodotto Bio deve avere?
La truffa del falso Bio
Come mai la segnalazione della presenza di troppi pesticidi in un lotto di zucchine biologiche è arrivata dall’Inghilterra e non dall’Italia? Non solo, quando le autorità inglesi hanno avvisato il ministero guidato da Martina ed il suo Ispettorato Centrale Tutela Qualità e Repressione Frodi (ICQRF), è intervenuto. Ma non ha trovato traccia di pesticidi nei falsi Bio… Come è possibile questa opposizione di pareri?
Sulla correttezza dei 14 enti certificatori nazionali del bio dovrebbe vigilare Accredia, l’ ente unico di accreditamento che opera sotto la supervisione del ministero dello Sviluppo economico e garantisce l’indipendenza degli organismi di certificazione e dei laboratori. Peccato però che gli enti di certificazione sono spesso di proprietà di cooperative di produttori, tanto che vengono rappresentati dalla stessa associazione.
Grazie quindi all’intervento dei finanzieri che, con appostamenti, pedinamenti, lo studio di centinaia di documenti e l’analisi di movimentazioni bancarie di enormi quantità di denaro hanno portato in aria la maxi frode.