Avventurarsi nella preparazione classica del Montblanc è impresa ardua e rischiosa, perché non si può e non si deve competere con le pasticcerie, che hanno strumenti d’aiuto che rendono facili operazioni che in casa sono quasi impossibili, mettendo a dura prova la nostra pazienza.
Tant’è che non tutte le pasticcerie amano fare questa dolce montagna di goduria e di calorie, proprio per la difficoltà e la lunghezza della preparazione.
Se, però, l’esposizione di marroni da foto in un banale supermarket attira la nostra attenzione, perché non cimentarsi con accurata ed attenta modestia, quasi un ossimoro, non cercando di realizzare un vero e proprio Montblanc, ma piuttosto un delizioso dolce al cucchiaio che sappia di autunno, di casa , di calore?
Scordandomi, e questo con la presunzione tipica di chi ama cucinare e sbirciando soltanto con un occhio quanto i più grandi Maitre pasticceri ci indicano come Vangelo, ho provato a realizzare un finger-cake, molto simile nel gusto al suo blasonato antenato e molto semplice, direi elementare, nella sua composizione.
Ingredienti per un Montblanc per 6 persone
- 300 gr di Panna liquida da montare
- 1 vasetto di crema di marroni ( deve essere di ottima qualità)
- Zucchero vanigliato
- 12 Marron glace
- 15 meringhe di fresca fattura
- Cacao in polvere
- Un leggerissimo profumo di Rum (se piace)
Si comincia mettendo sul nostro tavolo di lavoro 6 coppe o bicchieri larghi e bassi , alla base del fondo metto le meringhe sbriciolate in modo grossolano.
Monto ben solida, con poco zucchero a velo, la panna e la incorporo ben bene nella crema di marroni precedentemente versata in una ciotola e, facendo attenzione a non smontare il tutto, vi aggiungo appena mezzo bicchierino di rum.
Ora metto panna e crema di marroni in un sac a poche e ne verso un po’ nei bicchieri dove c’è il fondo di meringhe, vi aggiungo 1 (o 1 e ½ ) marrone a pezzetti e un po’ di meringa sempre spezzetata e, ancora, panna e crema.
A questo punto si spolvera un po’ di cacao amaro e dei ciuffetti di panna montata e meringhe.
IL risultato alla vista e al palato è eccellente, seppur blasfemo per i nostri pasticceri francesi e franco-piemontesi.
Provate per credere… vi complimenterete con voi perché, in cucina e con gli amici, un pizzico di autoreferenzialità non guasta.