Pamphlet sui termini del vino e su chi li scrive.
PERICOLO, pamphlet scritto sotto l’effetto delle alte temperature!
Attenzione: pezzo autoreferenziale, scritto da “un nano che è una carogna di sicuro…”. Il contenuto è ad alto tasso di citazioni per darmi un tono. Si astengano i Giganti e chi altro vuole. Chi non vuole legga pure -tautologia pura- e faccia silenzio.
Sin da bambino sono stato afflitto da una grave forma di eterodossia. La canonicità e la liturgia mi respingevano, credo più per una mancanza di coraggio che per una reale forma di pensiero nichilista o iconoclasta. Forse semplicemente è stata una presa di coscienza in età insospettabilmente giovane la mia: capii infatti che gli asinelli non possono competere nei circuiti dei purosangue.
Sapevo anche che, data questa conformazione, sarebbe stato necessario seguire la regola di Bernardo di Chartres, celebrata da Isaac Newton, secondo la quale “se vuoi vedere lontano devi salire sulle spalle dei giganti che ti hanno preceduto“. Quello che non sapevo era che quei giganti erano veterani del seoi nage 背負い投げ. L’elargizione della tecnica sembrava il dono battesimale eternato, per il quale essere scaraventati a terra voleva dire “coltivare il talento e migliorare i tuoi simili; un profumo che permane a lungo dopo la morte”. Il mal di schiena invece te lo tieni per la vita.
Seoi Nage, tecnica judoka. Credit: Superstarjudo
Mi nutrii perciò della polvere del tappetino; fomentai la paura di cadere nella superstizione dei perdenti, in quella abietta supplica che incarna il debole e l’ignorante. D’altronde a prenderle e basta non c’è un gran ritorno. Basti pensare a Chuck Wepner: finché non ha ispirato Rocky non è che avesse questo grande seguito… E anche dopo…
Dunque non ci sarebbe stata nessuna equipollenza: c’erano quelli bravi, quelli che “We’ll be famous” sul fasto carro dei vincitori; e poi c’erano -forse- quelli sul calesse che “pensavano fosse amore”. Non essendo un pacifista oltranzista non restava che lasciarmi travolgere da pulsioni epistemofiliche e iniziare a fagocitare dati in maniera onnivora… E forse è per quello che sono ingrassato.
Pamphlet sui termini del vino e su chi li scrive
Coltivai una forma di agnosticismo ostinato, cercando di trovare il nutrimento in tutto. Alcune cose le assimilavo con semplicità, altre non sono mai riuscito a metabolizzarle, e forse nemmeno c’ho mai provato. Alcune hanno su di me l’effetto da trip lisergico, tipo Homer Simpson dopo il peperoncino del commissario Winchester. Ad esempio, se leggo un libro di filosofia, dopo una manciata di minuti inizio a dubitare fortemente della mia esistenza.
La verità è che al quesito di questo mio razzismo non ho risposta, ma di fatto sviluppo un’urticaria epidermica incredibile nei confronti di alcuni concetti e termini. Qualcuno che le cose le dice bene, la chiamerebbe idiosincrasia acuta. Alcuni casi emblematici?
trovo indigesti gli articoli da più di tredicimila battute;
mi piace come scrive Saviano, non mi piace il Saviano televisivo.
Non reggo il dilagante invalso utilizzo del piuttosto che in sostituzione della o;
non mi do una spiegazione al che senso abbiano le zucchine se non sono fritte. Com’è che le patate sbruciacchiate al forno finiscono prima delle altre?
Perché fai prima a trovare una pepita d’oro nel Tevere che un buon vino frizzante in enoteca?
E le alici e le acciughe e le acciughe che sono alici? Amletico concetto!
Perché cazzo il vino fa ingrassare così tanto? E’ un liquido!
Le felpe di Salvini. Salvini peggio, molto peggio delle sue felpe.
I libri di Moccia e di Fabio Volo. Andrea Scanzi quando banna a cazzo di cane.
I film di Checco Zalone… Sì, Checco Zalone!
E sì, sono così. Recalcitrante come l’asinello di cui sopra, intollerante come un celiaco nel Mulino Bianco, incazzato e deluso come un sedotto e abbandonato degli anni novanta, davanti ad una zuppa That’s amore solo per due. Antagonista come il lupo di Cappuccetto Rosso… ‘fanculo il cacciatore!
Ma veniamo a noi: Questo mia irritazione si spinge sino ad alcuni concetti e termini del vino!
TO BE CONTINUED…
di Raffaele Marini