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Panettone artigianale d'eccellenza: Tuscia il dolce che non t'aspetti!

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Un panettone artigianale d’eccellenza in terra di Tuscia, bah… cos’è questa novità?!

Tuscia. Terra poco conosciuta, per quanto ricca di fascino e biodiversità. Una terra che vuole proiettarsi verso il mondo, facendo i conti con una “protezione” che arriva da lontano.

Arriva dal Medioevo di cui è figlia e miglior custode. Arriva da una conservazione del territorio di cui ha preso consapevolezza con ritardo, ma di cui è orgogliosamente fiera. Fiera dei suoi prodotti tipici, dei suoi legumi, spesso in varietà antiche. Delle sue carni e dei suoi Presidi Slow Food. Dei suoi vini. Del lavoro appassionato di coloro che credono in questa terra e in ciò che può concedere di peculiare.

panettone artigianale d'eccellenza Tuscia
Veduta di Civita di Bagnoregio e dei calanchi della Tuscia. Foto Gambero Rosso

Per questo ci piaceva l’idea di parlare delle eccellenze natalizie della Tuscia, i suoi panettoni artigianali.

Il panettone che non t’aspetti: Panettone artigianale “made in Tuscia”

E si, perchè è proprio il panettone artigianale d’eccellenza uno dei dolci più buoni, ma meno conosciuti di questo territorio. Il dolce che non t’aspetti di trovare a queste latitudini! Iniziamo quindi la nostra rassegna all’insegna del gusto, del buono e del ben fatto.

L’Etoile di Alice è un angolo di dolcezze realizzato da Chicca D’Errico, in quel di La Quercia, piccola frazione alle porte di Viterbo. Chicca, eccezionale autodidatta, è riconosciuta oggi come una delle migliori cake designer in Italia. Guida con passione ed entusiasmo il negozio nel piccolo borgo medievale, anche grazie all’aiuto dell’instancabile e creativa Vanessa Lisciarelli. I suoi panettoni artigianali d’eccellenza puntano sull’utilizzo di ingredienti selezionati. Preferibilmente a km zero e biologici. Dalle farine alla frutta candita, alla frutta secca. I suoi panettoni contano su una lunga lievitazione e un impasto soffice e avvolgente, che difficilmente si fa dimenticare.

panettone artigianale d'eccellenza Tuscia
L’Etoile di Alice a La Quercia, frazione di Viterbo. Foto: L’Etoile di Alice
Panettone artigianale Tuscia

Ci spostiamo di poco e arriviamo a Viterbo. In città Casantini è pasticceria dal 1969. E da sempre è sinonimo di qualità, di tradizione e innovazione insieme. Con una cura assoluta nella scelta degli ingredienti e della lavorazione dei suoi dolci. Il suo panettone artigianali d’eccellenza ha fatto notizia: il primo della provincia ad aver varcato i confini nazionali e ad essere sbarcato in Germania. Lunga lievitazione, ingredienti scelti, esperienza decennale applicata anche alle nuove esigenze alimentari, dalla celiachia alle intolleranze. Questo è il panettone artigianale della pasticceria Casantini, morbido e di un giallo intenso a ricordare i sapori come erano.

panettone artigianale d'eccellenza Tuscia
La famiglia Casantini al lavoro. Foto: Carlo Zucchetti

Una sorpresa è invece L’Arte del Pane a Monterosi. Una pasticceria che nasce come forno e che lavora lievitati e dolci sotto il segno della tradizione. Pochi ingredienti, ma scelti con cura per i panettoni artigianali che non lasciano spazio a orpelli gustativi o innovazione sui generis. Anche in questo caso lunga lievitazione, ingredienti selezionati e la cura di chi conosce gusti e tecniche da anni.

Panettone artigianale d’eccellenza della Tuscia: Pasticceria Isanti

Ma qualcuno mi perdonerà se il mio personale podio va al panettone artigianale della Pasticceria Isanti. Siamo a Corchiano, dove Isanti è sinonimo di panetteria già dal 1961. Nel tempo e nell’alternarsi delle generazioni, la panetteria è diventata una pasticceria e cioccolateria di prestigio. Anche grazie all’entusiasmo, alla passione e allo sguardo lungimirante di Emanuele e Simonetta, i due fratelli che hanno accolto l’eredità artigiana di famiglia.

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Panettone artigianale per intolleranti al lattosio della Pasticceria Isanti di Corchiano. Foto: Pasticceria Isanti

Ed è esclusivamente a conduzione familiare questa pasticceria che ha ottenuto il Marchio Tuscia Viterbese e ha sposato i principi che sono alla base di Slow Food. Gli ingredienti sono selezionati tra le eccellenze territoriali e non solo. La frutta in sospensione nel panettone artigianale è Presidio Slow Food. Dal Chinotto di Savona al Mandarino Tardivo di Ciaculli, saporito e dalla buccia fine.

Il cioccolato è quello del Venezuela e la vaniglia arriva dritta dal Madagascar. Carica dell’aroma caldo di quella terra d’Africa che guarda verso l’India. Il lievito è quello acido della pasta madre. Farine, uova, nocciole arrivano al territorio a cui la pasticceria Isanti è particolarmente legata. La lievitazione è lunga oltremisura. Il risultato? Un panettone artigianale d’eccellenza assoluta. Soffice, dal gusto morbido e avvolgente del burro, con un’alveolatura che commuove e tutti i sentori del Mediterraneo.

panettone artigianale d'eccellenza Tuscia
Il panettone è simbolo del Natale. Foto d web
Panettone artigianale made in Tuscia: la new entry!

Lasciando con reticenza questo assaggio, ritagliamo lo spazio di una menzione d’onore per quella che sarà di certo una promessa. Occhi puntati al panettone artigianale dell’Agriturismo Il Casaletto di Grotte Santo Stefano. Lievito madre, ormai diventato un altro componente di famiglia e farine da grani antichi macinate a pietra. Lievitazione di oltre 40 ore e aromi naturali per un panettone artigianale che nasce quest’anno come esperimento. E che esperimento! Retrogusto lievemente acido, impasto vellutato e profumi intensi che però ancora non soddisfano Marco Ceccobelli, consapevole della lunga strada di affinamenti che lo attendono.

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Marco e Donata Ceccobelli dell’agriturismo Il Casaletto a Grotte Santo Stefano. Foto: Carlo Zucchetti

Noi però siamo certi che questo panettone artigianale d’eccellenza ci sorprenderà. Non può essere altrimenti per un agriturismo votato all’accoglienza e alla produzione in proprio di ottimi salumi, tra cui un’eccellente versione di Susianella, Presidio Slow Food della Tuscia.

Ed ora? Ora, di cuore e di palato, vi auguriamo un felice Natale.

di Tamara Gori






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