È opinione consolidata che il termine ‘rebus’ derivi dall’espressione latina de rebus quae geruntur (“su i fatti che accadono”), titolo dato a filastrocche recitate ad Amiens dagli scribi di Piccardia. La satira durante il carnevale toccava i fatti più interessanti avvenuti nell’anno, con accenti anche piccanti e maliziosi:
Car en rébus de Picardie
una feulx, una estrille, un veau
cela signifie estrille fauveau
si legge nelle Bigarrures di Étienne Tabourot.1
Qualcuno sostiene, invece, che il vocabolo voglia soltanto dire «con le cose», una maniera di esprimere un concetto servendosi di immagini, di “cose”, appunto. È certamente interessantissima la storia del rebus, dalle sue più remote origini alle invenzioni di Leonardo da Vinci (le belle dame della corte di Ludovico il Moro si divertivano a risolvere i suoi rebus), da quelli di Giovan Battista Palatino costituiti addirittura da un intero sonetto amoroso fatto di piccoli disegni e di lettere, fino agli esempi attuali tutt’altro che banali e svolti in ossequio a ben precise regole.
A volte i rebus son fatti utilizzando opere d’arte come supporto grafico e, per quel che qui interessa, la soluzione risulta particolarmente gustosa…, come nei casi posti qui di séguito, tutti di Giovanni Caso.
1 Étienne Tabourot,Seigneur des Accords, Bigarrures, Paris, 1572.
Gastro-rebus d’artista
Nel quadro compaiono due giovani (R e I) con un’ombrellino (L) che le ripara dal sole mentre sono sedute su di un prato (GO) ai bordi del mare.
La soluzione è: R I sotto a L su GO = risotto al sugo
La ragazza del quadro O ha una lunga e folta capigliatura, chioma RI.
La soluzione è: gran chioma RI in O = granchio marino
La donna P S si guardava nello specchio I.
Il rebus si risolve: P e S si mirava nell’I = pessimi ravanelli
La Venus victrix U è posta sul piedistallo FF nella sala E.
La soluzione del rebus è: U Venere sopra FF in E = uve nere sopraffine
Anche le foto pubblicitarie possono essere di supporto come nel caso di questo simpatico esempio di Marco Giuliani:
La frase risolutiva è: col Martini DU va = colmar tini d’uva.