Riceviamo e pubblichiamo la lettera ricevuta da Carapelli Firenze S.p.A. in relazione all’articolo “L’olio italiano“, pubblicato su Moondo Mangiare a firma del Direttore di Moondo Giampaolo Sodano.
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Gentile Direttore,
Le scrivo in merito alle affermazioni su Carapelli pubblicate a firma di Giampaolo Sodano sulla testata Moondo Mangiare in data 5 giugno 2021, al fine di segnalare alcune informazioni non rispondenti alla realtà dei fatti e lesive della reputazione della nostra azienda e dei nostri prodotti. Nel Post Scrittura dell’articolo, infatti, il Signor Sodano
- riporta che sei oli hanno riscontrato “difetti di rancido/morchia o acque di vegetazione/muffa” e uno degli oli testati non ha superato il panel test solo “per il difetto di rancido”
- cita esclusivamente il marchio Carapelli (perché solo il nostro marchio?) tra quelli “bocciati”, senza specificare che è proprio il marchio su cui è stato rilevato esclusivamente il “difetto di rancido”, peraltro un lieve difetto di conservazione che non ha nessun legame con le qualità intrinseche del nostro prodotto.
- cita gratuitamente, in relazione a questo test, la campagna pubblicitaria intitolata “La bottega dell’artista” dedicata alla gamma di prodotti Carapelli “100% made in Italy”, ben visibili all’interno dello spot.
- definisce “comunicazione doppiamente ingannevole” il contenuto della campagna pubblicitaria, affermando che “non c’è nessuna maestria nel mischiare oli spagnoli o tunisini”, e riportando in questo modo due falsità: gli oli Carapelli a scaffale non contengono olio tunisino, come specificato nelle etichette che riportano l’origine degli oli; è inoltre del tutto arbitrario che non sia necessaria alcuna “maestria” nel comporre i blend, che invece richiedono forti competenze specifiche. Le affermazioni del Signor Sodano denigrano di fatto l’operato della nostra società nella produzione dei suoi prodotti
Ad aggravare l’accaduto si aggiungono due importanti omissioni da parte del Signor Sodano:
- si astiene dal dire che il Codacons ha presentato un esposto alla Magistratura e all’Autorità Antitrust contestando i test citati perché non conformi alle normative vigenti
- si astiene dal pubblicare la posizione di Carapelli sul test stesso, che invece la testata Il Salvagente aveva correttamente riportato, posizione che includeva l’esito totalmente positivo di test analoghi effettuati internamente ed esternamente alla società.
Sottolineando la gravità dell’accaduto, confermiamo che Carapelli è pronta a tutelare la sua immagine presso gli organi competenti.
Con i più cordiali saluti.
Roberto Sassoni (General Manager Italy)