Consigli e curiositàProdotti e alimentiIl Sagrantino, misterioso vino di febbraio ritrova le radici

Il Sagrantino, misterioso vino di febbraio ritrova le radici

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Aleggia il mistero sul vitigno del Sagrantino: appartiene all’Asia, alla Terra Santa o a Montefalco? Quel che è certo che la radice autoctona risiede negli antichi monasteri

 

Sagrantino
Vitigni di Montefalco PhotoCredit meteoweb.eu

Una ringhiera sull’Umbria

Quando si parla di Sagrantino ci si riferisce a un’area geografica specifica, la zona di Montefalco dove il vitigno si è diffuso pur non essendo originario di queste valli. Forse asiatico o forse proveniente dalla Terra Santa, o più probabilmente autoctono, lo stesso citato da Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia «Itriola Umbriae Mevanatique et Piceno agro peculiaris est».

Negli anni sessanta la radice del Sagrantino andò quasi completamente perduta. Fu grazie al grande lavoro dei viticoltori che se ne preservarono ed etichettarono alcune rimanenti, datate 1700, custodite tuttora negli antichi Monasteri di Santa Chiara e di San Leonardo.

Sagrantino
Anteprima PhotoCredit Consorzio Tutela Vini Montefalco

La Ringhiera dell’Umbria così come è stata ribattezzata la zona di Montefalco, per via della sua posizione centrale, si affaccia sugli altri comuni, Bevagna, Castel Ritaldi, Giano dell’Umbria e Gualdo Cattaneo, e con essi condivide la lavorazione del vino.

E’ un vino longevo il Sagrantino, per questo ha bisogno di un lungo periodo di affinamento, sia in botte che in bottiglia e dalle sue uve passite si ottiene un ottimo Passito asciutto.

Per una serata culinaria docg

Se prevedi una cena a base di carne alla brace, il profumo e il sapore si sposano benissimo con il vino Sagrantino, così perseverante e ben strutturato. Puoi accompagnarci una verdura oppure, meglio, delle patate cotte alla brace. Cospargi con degli odori e servi a tavola.

Sagrantino
Degustazione PhotoCredit umbriacronaca.it

Bere del buon vino quando si mangia sazia non solo il palato ma anche la mente.

Così è anche il momento del dessert. Allora servi il Passito che, proprio perché è asciutto non è adatto per dolci con creme; è, invece, ottimo con cioccolato e frutta secca, quindi puoi servire uno strudel oppure dei biscotti secchi alle mandorle e uvette.

O se sei abitudinario, come i francesi, a mangiare del formaggio a fine pasto, il Passito è altrettanto ottimo a chiusura di una cena come questa.

Anteprima Sagrantino 2013: il 20 e 21 febbraio il Consorzio celebra i 25 anni della DOCG Sagrantino e presenta la prima mappatura.

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Il Pecorino vino di gennaio

 






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