Street Food Nord Italia: i 5 prodotti più conosciuti
Il cibo di strada ha origini antichissime, esisteva già all’epoca dei Greci e dei Romani, durante la quale si potevano trovare molti banchetti in strada che vendevano pesce fritto (ancora oggi una specialità di Roma), zuppa di ceci o altre leccornie. Il cibo di strada o cibo da strada, spesso chiamato anche con il suo nome inglese “street food“, è una categoria di alimenti con la quale ci si riferisce a tutti quei cibi e a quelle bevande pronti per un consumo veloce e immediato, in piedi o seduti o anche mentre si sta passeggiando, sia dolci che salati.Molto utilizzato dai turisti che non hanno alcuna voglia di sprecare il loro tempo in ristoranti affollati, ma preferiscono mangiare il cibo di strada passeggiando per le vie dei luoghi che sta visitando. Non è da sottovalutare che, a differenza di un pasto consumato al ristorante, in cui il cliente paga il coperto, lo Street Food è anche più economico. Conosciamo ora quali sono i 5 Street Food del Nord Italia più conosciuti.
Street Food Nord Italia: le Miasse.
In Piemonte sono famose le miasse (al singolare miaccia), dolci o salate. Si tratta di un prodotto della tradizione valsesiana fin dal XV secolo. Composte di farina bianca o di mais, uova e latte, vengono cotte sul fuoco utilizzando un particolare strumento, chiamato ferro delle miasse: si tratta di due piastre circolari di ferro poste su lunghi manici, da riscaldare sulla fiamma e sulle quale si versa l’impasto semiliquido. Di conseguenza le miasse sono molto sottili e croccante. Sono sempre prive di sale. Si mangiano al naturale oppure farcite con il salignun, formaggio fresco aromatizzato dal peperoncino. Alcune varianti prevedono una farcitura a base di gorgonzola, toma, vari tipi di salumi, confetture, miele, marmellata di mirtilli e panna, burro oppure Nutella.
Street Food Nord Italia: i mondeghili.
In Lombardia, in particolare nel milanese, invece, sono famosi i mondeghili. Polpette a base di carne di recupero cotta. Il nome di questo prodotto deriva dal termine spagnolo “albondiga” o “albondeguito”, che significa appunto “polpetta”. La ricetta è nata durante la dominazione spagnola del ducato di Milano con lo scopo di evitare lo spreco degli avanzi dei pranzi festivi. Infatti l’ingrediente principale è formato dai resti di carne di manzo brasata o bollita. Gli avanzi vanno tritati con salsiccia, mortadella e pane raffermo ammorbidito nel latte. Quindi si crea un composto unendoli a spezie e un uovo. A questo punto si creano delle polpette schiacciate, le si impana e le si frigge nel burro, come da tradizione lombarda.
Street Food Nord Italia: la pinassa ligure.
Anche se ha lo stesso nome di un piatto piemontese, la pinassa ligure ha un aspetto simile a quello delle panelle siciliane. Utilizza gli stessi ingredienti della farinata di ceci (farina di ceci, sale e acqua) a eccezione dell’olio di oliva. L’impasto cotto fino a raggiungere una certa consistenza viene versato in stampini lunghi e stretti dal diametro di 7-10 cm e con profilo semicircolare. Una versione alternativa prevede l’uso di piatti fondi. Una volta che la pinassa si è solidificata viene tagliata a cubetti oppure a fette semicircolari. Nel primo caso viene mangiata tiepida o fredda con cipolla o olio e limone. Nel secondo viene pepata e consumata al naturale o condita con olio e limone.
A Savona e a Genova è presente una variante locale chiamata rispettivamente “fette” e “tavellette”. In questo caso le fette vengono successivamente fritte, salate e mangiate in un cartoccio oppure usate per riempire le fugassette. Quest’ultime sono panini locali, senza sale, rotondi, piatti, bianchi e a forma di piccola focaccia senza crosta. Si indicano con il termine fette con le fugassette.
Street Food Nord Italia: la Focaccia di Recco.
Un altro prodotto tipico della Liguria (tanto da essere stato dichiarato prodotto IGP) è la Focaccia di Recco. Il suo nome deriva dal fatto che è originaria del paese di Recco e dei comuni limitrofi. Da qui si è poi diffusa nell’Ottocento nel territorio di Genova, nel Tigullio e quindi in tutta la Liguria. Questo cibo di strada è formato da due strati molto sottili di pasta non lievitata (fatta soltanto di farina e olio extravergine d’oliva). Nel suo interno si trova la farcitura di prescinseua o, molto più spesso, di stracchino o crescenza di origine ligure. In questo modo, durante la cottura in forno, il formaggio si fonde e rimane liquido.
Street Food Nord Italia: il cartoccio di pesce.
Venezia è la culla di uno dei più antichi cibi di strada: lo Scartosso di pesce fritto. Il cartoccio di frittura di pesce, chiamato in dialetto veneto anche scartosso de pesse frito, nella Serenissima veniva preparato già nel 1600 nei fritolini, piccoli locali dove si vendeva il pesce fritto servito in cartocci di carta. E’ composto da calamari, latterini (o anguee veneziani) e gamberi. Vengono passati nella farina prima di essere fritti con olio di semi di girasole e serviti dentro un cartoccio.
Come già detto, l’idea dello Street Food non è poi così recente… Ciò significa che è una soluzione valida e molto apprezzata sia dai turisti che dai residenti del posto. Anche io sono un’appassionata dello Street Food… e tu?