Vini vulcanici, vini “difficili”, ma vini dalle grandi potenzialità, come quelli proposti da Cantine Astroni.
Tra i dieci vulcani più pericolosi al mondo, insieme allo Yellowstone negli Stati Uniti e al Lago Toba in Indonesia, ci sono i Campi Flegrei. Un susseguirsi di crateri apparentemente ricoperti di vegetazione, di acqua, ma che celano le porte degli Inferi, secondo la mitologia greca, nella terra che arde, a Nord ovest di Napoli, un’immensa caldera costellata da saliscendi di crateri vulcanici che si estendono da Posillipo a Procida. Questa conformazione così peculiare gli ha conferito – con il beneplacito dei vulcanologi – il titolo di “Supervulcano”.
Per il clima mite e la fertilità del terreno, le “terre ardenti” richiamarono sin dall’antichità popolazioni che qui si stanziarono, a partire da coloni greci provenienti dalla vicina Ischia, seguiti da Etruschi, Sanniti e Romani. E fu proprio durante l’ epoca romana che Pozzuoli, Baia, Cuma e Miseno ebbero il massimo splendore. Anfiteatri, terme, templi pagani e cristiani raccontano qui di storia e leggende: scegliete di visitare l’antro della Sibilla, il Lago d’ Averno, la Piscina Mirabile o la pietra su cui fu decapitato il Vescovo Gennaro, oggi Patrono di Napoli. Ma il rosso non è solo quello del “santo sangue” in quanto il Per’e’Palummo (Piedirosso) la fa da padrone, insieme alla rinomata Falanghina. Sono vini che nascono sui crateri, quelli flegrei, che traggono dal fosforo, dal magnesio e dallo zolfo la forza per resistere al tempo; caratteristica una stesura gustativa elegante e mai pacchiana, tipica dei vini vulcanici, che qui la litologia racconta nella loro unicità con minerali tipici come la dimorfite, la marialite, la misenite e la voltaite.
Cantine Astroni: vini vulcanici, tra leggenda e tradizione
Le radici
È terra vulcanica, è terra difficile, è terra da amare, profondamente, la terra dei Campi Flegrei. Qui, tra leggenda, storia e tradizione, la memoria è un valore essenziale, soprattutto per chi, come Cantine Astroni, affonda le proprie radici nella terra. Attraverso quattro generazioni, Cantine Astroni ha saputo proporre un progetto di tutela e valorizzazione dell’ampelografia campana, offrendo un’enologia di forti tradizioni, arricchita oggi dalle moderne tecniche di coltivazione e vinificazione.
Cantine Astroni: l’azienda ed il territorio
L’azienda si erige sulle pendici esterne del cratere degli Astroni, tra Napoli e Pozzuoli, un tempo riserva di caccia Borbonica, oggi splendida oasi naturale WWF Italia. Grazie ad un viscerale rapporto con la terra ed al supporto delle principali innovazioni enologiche, l’azienda produce vini che sono in grado di raccontare, calice dopo calice, il territorio da cui hanno origine. Una cura quasi maniacale nella tutela e conservazione dei vitigni autoctoni pre fillosserici (a piede franco) guida l’azienda, nella produzione di Falanghina e Piedirosso dei Campi Flegrei.
Cantine Astroni: Progetto
Ma Cantine Astroni non è soltanto viticoltura. Diffondere e valorizzare la tradizione e la cultura del territorio, i prodotti della terra ed il valore del lavoro, sono alcuni dei principali obiettivi di “Progetto Astroni”, che da alcuni anni impegna l’azienda in attività di promozione del territorio attraverso l’arte, la comunicazione, l’educazione, e l’ospitalità.
Percorsi didattici, visite e degustazioni guidate, eventi enogastronomici, mostre e lezioni tematiche di approfondimento, sono solo alcune delle attività promosse e realizzate presso le Cantine e costituiscono parte integrante dell’offerta enoturistica e culturale.
Cantine Astroni è partner del progetto CuDriEc, per info ed indirizzi consulta la scheda aziendale.