Consigli e curiositàLa Merenda Reale di Torino tra il Settecento e Ottocento

La Merenda Reale di Torino tra il Settecento e Ottocento

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Il cioccolato è una lunga tradizione, tanti gusti, un Bicerin, il fondente, il profumo di Cointreau, insomma la vera e unica Merenda Reale di Torino, tra Settecento e Ottocento

Merenda Reale di Torino
Gianduiotto PhotoCredit Horeca

Diablottini o Bicerin?

La Merenda Reale di Torino è diventato un fiore all’occhiello della città che mette d’accordo tutti. Ma quali sono i prodotti più conosciuti?

Il Gianduiotto si può considerare tra i più caratteristici cioccolatini di Torino, l’involucro dorato a custodirne la memoria. Ma lo segue di pari passo il noto Bicerin, una creazione di gusto che si consuma al momento, in una delle tantissime botteghe sparse nella città, sotto i portici.

È storia che la prima cioccolata vincente era una bevanda delicata, apprezzata dall’aristocrazia, tanto da divenire un rituale giornaliero, così come il momento del tè per gli Inglesi; rituale che nella metà dell’800 portò Torino a essere riconosciuta come Capitale del Gusto.

Merenda Reale di Torino
Merenda Reale PhotoCredit Horeca

Ecco allora spiegato come la Merenda Reale, del Settecento e dell’Ottocento, lanciatissime oggi nei vari punti di ristoro, siano, non solo una moda, ma, soprattutto, un ritorno al costume, all’eleganza, all’artigianalità.

La Merenda del Settecento rispetta la ricetta tradizionale (cioccolato fondente fuso in acqua, accompagnata da torroncini, Diablottini, gli antenati dei Gianduiotti, e i “bagnati”, biscottini tipici dell’epoca) e, nel recuperare quella mondanità di corte, rilancia la pasticceria dei canestrelli, savoiardi, amaretti, torroncini, meringhe e baci di dama, tutti nati nelle cucine reali.

La Merenda dell’Ottocento, invece, risponde con il Bicerin, una crema di caffè con fior di latte e cioccolata, accompagnato dai “bagnati” e dai Gianduiotti, i Cri-Cri e i Nocciolini di Chivasso.

Non dei semplici Caffè

Dalle botteghe dei maestri cioccolatieri ai salotti della Casa Savoia ai mille Caffè che animano i portici, la cioccolata deve il sodalizio con la città a Emanuela Filiberto, il quale, nel 1560, quando la capitale ducale venne trasferita da Chambéry a Torino, ne sollevò simbolicamente una tazza fumante di fronte al popolo. Quello fu il momento da cui partì questo affascinante viaggio.

Merenda Reale di Torino
Baratti&Milano PhotoCredit The Light Canvas

Tra una visita al Museo Egizio e una alla Mole Antonelliana si può prevedere un tour nei caffè, che non offrono solo un servizio impeccabile ma sono anche dei veri capolavori di storia e architettura.

Per garantirsi una perfetta Merenda Reale di Torino suggerisco alcuni Caffè.

Non si può mancare il Baratti & Milano con le sue cioccolate manteccate a mano; il Mulassano, famoso per aver inventato i tramezzini, ma anche questo, luogo di ritrovo per gli amanti delle cioccolate calde; il Platti con il suo cioccolato al Cointreau e arancia ma anche con la famosa torta Platti; il Bicerin, che prende il nome dal prodotto che hanno creato; il Guido Gobino, un caffè in cui tutti i sensi vengono coinvolti da odori, sapori, musica, video e dove è possibile rintracciare, custoditi in 13 teche, la fava di cacao, i fogli alla nocciola intera, il giandujottino Tourinot, gli amarissimi, gli antenati delle attuali prelibatezze torinesi.

Dal 24 al 26 Marzo “Aspettando CioccolaTò”, un anteprima del nuovo Format CioccolaTO.

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