Spesso cadiamo nei tranelli di prodotti pubblicizzati in modo ingannevole. Soprattutto coloro che hanno problemi di peso, molte volte vengono raggirati e finiscono col cedere all’acquisto di alimenti e bevande che invece di aiutarli peggiorano la situazione. Anche te bevi bevande zero? Smetti subito! Ecco perché fanno male
Perché le bevande zero fanno male?
Alcune ricerche hanno portato alla conclusione che bere bevande zero fa male. Anche se evidentemente non contengono zucchero, chi fa uso di queste bevande tende in una percentuale più alta di ammalarsi di diabete rispetto ad chi di abitudine ha uno stile alimentare più “normale”. Le bevande zero, infatti, contengono una sostanza altamente nociva per la nostra salute: la stevia. Un elemento molto più dolce dello zucchero. Inoltre, spesso, ci viene trasmessa un’idea errata di queste bevande. Oltre alle problematiche serie, come il diabete, queste bevande che spesso sono pubblicizzate come “dimagranti”, invece fanno ingrassare.
Le bibite zero fanno ingrassare
Altre ricerche scientifiche, apportate sulla reazione del corpo alle bibite zero, ha fatto emergere che queste bevande non sono dimagranti, anzi fanno aumentare l’appetito. Infatti, anche se lo zucchero è assente i dolcificati aggiunti in queste bibite dietetiche tendono ad aumentare l’appetito, alterando la percezione del dolce. Così facendo si crea uno squilibrio tra fame e sazietà: infatti la sazietà data dal saccarosio diminuisce mentre aumentano i kg!
La sindrome metabolica
Oltre a queste spiacevoli conseguenze, le bibite zero favoriscono anche la sindrome metabolica. Questa sindrome è una condizione clinica che si sta diffondendo molto negli ultimi anni. La sindrome metabolica è un insieme di fattori di rischio che possono comportare malattie come il diabete, o dei problemi cardiovascolari, oppure dei disturbi al fegato. Il fattore di rischio più gravoso, nella sindrome metabolica è l’evidente sovrappeso. Infatti, un eccessivo sovraccarico di grasso addominale può indurre uno squilibrio del metabolismo, andando ad aumentare il livello di insulina nel sangue (iperinsulinemia). Nei casi più gravi si può anche arrivare alla comparsa di diabete.