CodiciCarne suina: al via l’indicazione dell’origine obbligatoria in etichetta

Carne suina: al via l’indicazione dell’origine obbligatoria in etichetta

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I decreti sono alla firma del Ministero delle Politiche Agricole e Ministero dello Sviluppo Economico, dopo la procedura di silenzio-assenso rilasciata dall’Unione Europea. Un passo decisamente importante, seppur previsto ora in forma sperimentale fino alla fine del 2021, ma che orienta la disciplina delle etichette della carne suina verso una maggiore chiarezza e tutela dei consumatori.

Troppo spesso in passato, carne suina, venduta come prodotto al 100% italiano, è stata scoperta provenire da altri paesi (in genere est europeo) coinvolgendo anche marchi importanti e conosciuti in tutto il mondo.

I provvedimenti pertanto consentiranno di verificare tutti i passaggi della carne suina, dal luogo di nascita dell’animale, al luogo di allevamento, al luogo di macellazione e trasformazione della carne.

Il testo prevede infatti che i produttori indichino in maniera leggibile sulle etichette le seguenti informazioni:

  • “Paese di nascita: (nome del paese di nascita degli animali);
  • “Paese di allevamento: (nome del paese di allevamento degli animali);
  • “Paese di macellazione: (nome del paese in cui sono stati macellati gli animali).

Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati nello stesso paese, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma: “Origine: (nome del paese)”. La dicitura “100% italiano” è utilizzabile solo quando ricorrano le condizioni del presente comma e la carne è proveniente da suini nati, allevati, macellati e trasformati in Italia.

Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati in uno o più Stati membri dell’Unione europea o extra europea, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma: “Origine: UE”, “Origine: extra UE”, “Origine: Ue e extra UE”.

Non possiamo che accogliere con estremo favore il provvedimento, sia dal punto di vista della tutela dei consumatori, sia per la tutela del Made In Italy, auspicando che il periodo transitorio (previsto fino al 31/12/2021), diventi definitivo e che la stessa tipologia di indicazioni venga estesa anche ad altri prodotti della filiera agroalimentare.

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