Tra i vari convegni pensati per approfondire tutte le novità sull’industria Agroalimentare Made in Italy, a Cibus è stato discusso il delicato tema della contraffazione ed Italian Sounding, elencando quali sono gli strumenti necessari per difendere e promuovere il nostro Made in Italy.
Contraffazione e Italian Sounding: A Cibus si affronta il tema della Difesa e Promozione del Made in Italy
Cibus, il Salone Internazionale dell’Alimentazione è l’evento di riferimento dell’agroalimentare italiano, che offre una grande vetrina di visibilità internazionale, attraverso stand e convegni in cui si espone e si discute sui temi di attualità in ambito del Food and Retail. Quest’anno si svolge a Parma, dal 7 al 10 maggio. Durante la prima giornata, la Redazione di Moondo ha partecipato ad un interessante convegno, un momento di approfondimento sul fenomeno della contraffazione e dell’Italian Sounding. Un tema attuale che sta provocando un giro di affari illegale, che cresce con l’aumentare della richiesta di cibo italiano nel mondo.
Export agroalimentare, la principale voce positiva dell’economia italiana.
Grazie ad alcuni fattori di estrema importanza, quali le eccellenze alimentari Made in Italy, ma anche l’impegno e l’attenzione straordinari riservati negli ultimi anni dalle Istituzioni con la realizzazione del marchio unico per l’agroalimentare italiano che ci identifica nelle più importanti fiere mondiali, siamo in grado di giocare a livello globale un ruolo da protagonisti all’interno del contesto economico internazionale.
Per questo motivo, è estremamente importante e strategico investire nella difesa e nella promozione del Made in Italy, fatto di prodotti d’eccellenza (ad link) che, grazie a fattori unici legati a storia, tradizione, legame con il territorio, innovazione e saper fare vengono necessariamente realizzati in Italia e richiesti in tutto il mondo, diventando “veri ambasciatori’” dell’Italia all’estero.
Quali sono gli strumenti per difendere e promuovere il nostro Made in Italia?
Luigi Cortellessa, comandante del NAC, Paolo Bastianello, presidente del gruppo tecnico Made in di Confindustria. Vincenzo De Luca, direttore generale per la Promozione del Sistema Paese – Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Ed infine Luigi Scordamaglia, Presidente di Federalimentare, riuniti a Cibus nella giornata del 7 maggio, hanno affrontato il tema delicato della Contraffazione e Italian Sounding. Valutando quali sono gli strumenti necessari per difendere e promuovere il Made in Italy.
“Italian Sounding e contraffazione arrecano un danno di oltre 90 miliardi di euro alla nostra economia. Ha detto il presidente di Federalimentare, Luigi Scordamaglia. – Un fenomeno che cresce di pari passo con il nostro export e con l’aumentare degli ostacoli al commercio mondiale. La domanda di food and beverage italiano in tutte le aree del mondo è infatti tale che laddove i nostri prodotti autentici fanno fatica ad arrivare, vengono sostituiti da quelli fake.”
“Contraffazione e Italian Sounding sono 2 fenomeni criminali enormi che provocano danni sociali in termini di perdita di posti di lavoro e alla salute. Ha affermato Paolo Bastianello, presidente gruppo tecnico Made in di Confindustria. – Il problema principale è che l’opinione pubblica non è sufficientemente informata su cosa si cela dietro l’acquisto di un prodotto contraffatto. Ed è proprio sull’informazione che si gioca la battaglia più importante contro questo fenomeno. Ecco perché stiamo lavorando insieme al MIUR, al MISE, al MAECI. E soprattutto insieme alle altre categorie imprenditoriali, Confcommercio, Confartigianato, Cna, Confagricoltura, Guardia di Finanza, Carabinieri e Polizia di Stato a una grande campagna di comunicazione rivolta a tutti i consumatori e soprattutto ai giovani”.
Lotta all’Italian sounding, promozione e cultura del mangiare italiano, internazionalizzazione delle imprese
Per realizzare questo obiettivo, non basta essere i migliori produttori di alimenti e bevande del mondo. Quelli che possono vantare il know-how e la capacità d’innovare più avanzati e al tempo stesso la più ricca tradizione enogastronomica. (record italiano di 818 indicazioni geografiche riconosciute dall’UE tra prodotti alimentari e vini). Ma:
- bisogna portare le nostre eccellenze in mercati sempre più lontani. Educare milioni di nuovi consumatori al gusto del vero mangiare italiano.
- E’ necessario superare i limiti strutturali dell’Italia e del tessuto produttivo agroalimentare nazionale.
- Bisogna contrastare le pericolose derive sulle politiche daziarie che agitano lo scenario del commercio internazionale.
- E’ necessario combattere la piaga illecita della contraffazione. Ma soprattutto, per quanto concerne l’alimentare, dell’Italian sounding.
Il fenomeno va combattuto su più fronti, attraverso:
- il sostegno delle Autorità di controllo e degli Organi speciali preposti, rafforzando anche la rete di collaborazione transnazionale.
- il potenziamento degli strumenti normativi, la costituzione di una rete di studi legali di riferimento, la specializzazione del personale diplomatico/consolare. E l’interazione con le articolazioni dell’ICE, il potenziamento dei Desk IPR.
- la promozione e conclusione di Accordi di libero scambio e l’inserimento di clausole a tutela dei prodotti negli accordi bilaterali.